12/10/2007 - L’architettura contemporanea è di scena a Padova per la terza edizione della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” , che sarà inaugurata il prossimo 26 ottobre con l’apertura della mostra monografica di KENGO KUMA “Due carpe: acqua/terra - villaggio/città - Fenomenologie”.
Come ogni anno, infatti, oltre che ai partecipanti dell’omonimo Premio (vinto quest’anno dal finlandese Matti Sanaksenaho), la Biennale dedica un’esposizione a un architetto contemporaneo di fama mondiale. L’architetto giapponese, ospite d’onore dell’evento, allestirà presso il Palazzo della Ragione una personale inedita di rara bellezza e originalità, una vera opera d’arte contemporanea.
Motiva così la scelta di Kengo Kuma per l’edizione 2007 Giuseppe Cappochin, presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti e della Fondazione “Barbara Cappochin”, promotori dell’evento: «Scegliere Kengo Kuma è stato innanzitutto un omaggio all’architettura giapponese, già premiata con l’opera del giovane Jun Igarashi nell’edizione 2005 del Premio. Ci conquistano e ci affascinano in particolar modo la sua straordinaria sensibilità progettuale, il suo intenso rapporto con la natura nel costante tentativo di utilizzare l’architettura come occasione per far emergere specifiche qualità di un luogo, lo studio meticoloso dei materiali che gli consentono di ottenere soluzioni inusuali, ricercate ma anche ambientalmente sostenibili».
Da sempre attento all’utilizzo dei materiali e all’equilibrio dell’opera con l’ambiente che la circonda, Kengo Kuma preferisce, infatti, il legno al calcestruzzo e utilizza i materiali naturali non solo come rivestimento, ma anche come elementi strutturali. A sottolineare l’importanza del nuovo ruolo che il rapporto fra costruito e ambiente impone agli architetti, anche Giancarlo Ius, vicepresidente dell’Unione Internazionale Architetti: «La società - afferma - ci chiede di essere responsabili del processo di trasformazione del mondo naturale, che è poi il nostro mestiere».
A Palazzo della Ragione, in uno dei Saloni più suggestivi al mondo, Kengo Kuma allestirà la mostra inedita “Due carpe: acqua/terra - villaggio/città – Fenomenologie” : un viaggio ideale che da una delle opere architettoniche simbolo di Padova medioevale si snoda attraverso l’antica tradizione giapponese, coinvolgendo il pubblico in un percorso tanto originale quanto emozionante. Due imponenti strutture a forma di carpa, visitabili anche dall’interno e costruite in organza, insieme a una pedana di vetro retroilluminata fungeranno da schermi per le proiezioni delle opere più celebri dell’architetto giapponese, che racconterà, così, il proprio percorso professionale e artistico. «Il Palazzo della Ragione costruito nel Medioevo – commenta Kuma - è uno spazio davvero stupefacente; e il legno del soffitto mi ricorda molto le costruzioni giapponesi». L’uso delle carpe, che in Giappone sono il simbolo della nuova vita, rappresenta «il legame stretto fra il nuovo design dell’architettura e la tradizione, oltre che un ponte ideale tra Italia e Giappone».
Rispetto alle possibili difficoltà di natura scenografica generate da un allestimento d’arte contemporanea in uno spazio di età medievale, Kuma spiega: «Quando si mettono insieme due dimensioni così diverse, si crea qualche cosa di nuovo. Questo edificio - aggiunge - è stato costruito nel Medioevo, ma è in sé uno spazio che definirei futuristico. Resta importante allora raccogliere e individuare l’essenza della sua originalità e abbinarla a quanto può esserci di nuovo nella mia esposizione, in modo da creare una nuova filosofia».
L’allestimento di Kengo Kuma, curato dall’artista in collaborazione con l’architetto Carlotta De Bevilacqua, sarà visitabile fino al 27 gennaio 2008.
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