26/02/2010 - Nel corso di una cerimonia svoltasi lunedì scorso nella capitale giordana, Omar Maani, il sindaco di Amman, ha svelato il nuovo King Abdullah II House of Culture & Art progettato da Zaha Hadid Architects, un centro culturale e per lo spettacolo che include una sala concerti per 1600 posti, un teatro da 400 posti, un centro educativo, sale prove e gallerie espositive.
Seguendo le direttive di Sua Maestà il Re Abdullah II Ibn Al Hussein, la Greater Amman Municipality sta creando una nuova sede per le arti dello spettacolo e della cultura in una posizione privilegiata nel centro di Amman. Concepita come luogo per provare, discutere, insegnare, studiare e recitare, la King Abdullah II House of Culture & Art sarà il primo luogo in Giordania in cui eseguire ed insegnare teatro, musica danza - un elemento essenziale nella vita culturale della città e della nazione, che riunisce tutti i membri della comunità nella comune esperienza dell’arte e della musica.
Zaha Hadid Architects aveva vinto il concorso internazionale nel giugno 2008 battendo Snøhetta, Atelier Christian de Portzamparc, Delugan Meissl, Henning Larsens Tegnestue e Kerry Architects Hill. In occasione della cerimonia dello scorso 22 febbraio Maani ha annunciato la firma del contratto con Zaha Hadid Architects per la realizzazione della struttura i cui lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2012.
L'espressione architettonica del nuovo Performing Arts Centre si ispira alla bellezza unica del monumento di Petra. Come oasi artificiale e santuario, l'antica città di Petra è la fonte ideale per l’analogia con un centro di arti dello spettacolo che aspira ad essere “oasi e santuario per la cultura contemporanea”. Petra è anche un fantastico esempio di meravigliosa interazione tra architettura e natura. L'architettura contemporanea sta cercando di emulare la natura e impregnare se stessa dell’intricata complessità ed eleganza delle forme naturali. A Petra si ammira il modo in cui le pareti rosa della montagna sono state solcate, erose, scolpite e levigate fino a rivelare gli strati di sedimentazione lungo le linee fluide delle erosioni fluviali.
Questo principio dell’erosione è stato applicato alla massa del nuovo edificio ed è stato l'unico parametro di articolazione degli spazi pubblici. Vi è rapporto molto forte e leggibile tra gli spazi esterni e gli spazi pubblici interni.
Lo spazio interno pubblico del foyer è uno spazio continuo, multi-livello che taglia tutto l'edificio e collega il lato nord e il lato sud. Il fatto che l'erosione tagli tutta la costruzione implica che le belle superfici interne saranno inondate di luce e molto visibili dall'esterno.
La superficie interna erosa si estende in profondità nella piazza pubblica come un “gesto” di benvenuto che accompagna il pubblico nell’edificio. Mentre l'erosione crea gli spazi pubblici del foyer, la restante massa costituisce gli spazi per lo spettacolo. La forma dello spazio eroso svela i due spazi principali come le parti simboliche della massa erosa.
Il grande Concert Theater è esposto alla fine del vuoto pubblico. Il Teatro Piccolo è al di sopra del fronte dell'edificio nel punto in cui lo spazio pubblico del foyer si fonde con la piazza pubblica. Questi due volumi dalla forma riconoscibile sono incapsulati dalle funzioni di supporto a creare il volume cubico esterno. Questo volume esterno, tuttavia, non è una scatola rigida: al volume è dato ‘movimento’ lasciando che si gonfi delicatamente - come l’entasis di una colonna - in coincidenza del vuoto pubblico al centro dell’edificio.
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