29/03/2010 – “A volte mi sento stanco delle cose che si è abituati a vedere e allora cerco qualcosa di completamente diverso, primordiale, magico… Per me è importante che gli oggetti che faccio siano in grado di mettere chi li guarda in un certo stato mentale” con queste parole l’architetto-designer Marco Zanuso Jr. ha recentemente descritto il suo approccio al design.
In questi giorni e fino al prossimo 11 aprile, il Triennale Design Museum di Milano ospita la mostra “Vetri e metalli”, attraverso cui è possibile conoscere meglio il lavoro di Zanuso.
Milanese, classe 1954, con alle spalle collaborazioni con i radicali Superstudio, Michele De Lucchi, Andrea Branzi, Ufo, Alessandro Mendini e Ettore Sottsass e con il padre Marco Zanuso Senior su progetti di design (Lavazza, Brionvega, Poltrona Frau, Zanotta) e architettura (Piccolo Teatro, Teatro Fossati, uffici Ibm di Milano e di Roma, Hotel Continental a Milano) - il progettista fonda nel 1991, con Daniele Nava, il suo atelier. Fra le realizzazioni dello studio si possono annoverare l’Auditorium Mondadori a Segrate, i Supermercati Gs-Carrefour, e diversi progetti per uffici e abitazioni private a Milano.
Come designer Zanuso collabora con numerose aziende tra cui Memphis, Fontana Arte, Artelano, Bonacina, Pamar, De Padova, Design Gallery, Cappellini, Kasthall, Bosa, Driade, e dal 2005 con la Galerie Italienne a Parigi.
In Triennale Zanuso Jr. presenta un gruppo di opere in vetro e oggetti in metallo. Le prime sono frutto di una collaborazione con Giuseppe Raboni datata 2003, nata in occasione di Edizione Straordinaria. Nello specifico, si tratta di una serie di lampade realizzate in borosilicato (vetro Pyrex), materiale generalmente utilizzato per produrre strumenti usati nei laboratori di chimica, caratterizzato da un’alta resistenza termica e dalla totale trasparenza.
Realizzati alla maniera di origami, gli oggetti in metallo esposti sono stati ricavati impiegando fogli di acciaio e alluminio incisi, piegati e saldati. Provengono dalla collezione Policromi (realizzata nel 2006 per la Galerie Italienne di Parigi), i pezzi dai cromatismi squillanti, a celebrare una natura trionfante di fiori, farfalle e pesci. Appartengono invece alla serie Aton (prodotta nel 2009 da Donati Group) i vasi e gli arredi a specchio che, giocando con la luce e i volumi tridimensionali riflessi, “stabiliscono un rapporto quasi magico con lo spazio circostante e gli oggetti”.
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