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San Benedetto del Tronto: il Monumento alla Donna del Mare
Vince il trio di architetti Ripa, Cesaria e Ottone
Autore: rossella calabrese
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17/03/2010 – Il concorso in due fasi per la progettazione del "Monumento alla Donna del Mare" di San Benedetto del Tronto (AP) ha il suo vincitore: si tratta del trio di giovani architetti Alessandra Ripa, David Cesaria e Serenella Ottone.

La competizione, rivolta a progettisti ed artisti under 35, è stata bandita e dall'Associazione "Circolo dei Sambenedettesi" (che finanzierà al realizzazione dell’opera), assieme all'Università di Camerino e il Consorzio Universitario Piceno e al comune di San Benedetto del Tronto. L’intervento rappresenta un’opportunità per la risistemazione generale e l'arredo urbano del molo nord del porto cittadino.

L’area di progetto si estende su una superficie di 143 mq ed è costituita da zone planimetricamente distinte: la piattaforma del porto, la punta del molo, la gradinata in calcestruzzo ed un camminamento a nord-est separato dal porto da uno spesso muro frangi onde….La piazza è composta da un primo basamento alla quota di +0,25 ml rispetto all’esistente (dim. 8x10 ml) e da un secondo basamento alla quota di +1,91 ml costituito da un solaio in CA ancorato ed a sbalzo rispetto alla piattaforma esistente (dim. 7x6 ml). La pavimentazione della piazza è in resina cementizia il cui disegno e colori creano una griglia per il posizionamento di sei prismi puri (dim. L 1,5 ml X L 0,5 ml X H 0,5 ml), che diventano emblema del sentimento dell’attesa, tipica delle donne sambenedettesi verso i loro uomini di mare, rafforzato dal prisma posto dove attualmente si trova una panchina.

Le due zone della piazza sono connesse dalla gradinata esistente e da due rampe: la prima connette la quota del podio (+ 0,25 ml) alla quota del camminamento esistente a nord del muro di contenimento (+ 1,03 ml); la seconda rampa costeggia il muro fino alla quota del podio del faro (+ 1,91 ml). Il muro nord viene demolito in piccola parte per garantire la fluidità dei percorsi nel sistema piazza e rampe e permettere la percezione del mare anche in direzione nord-est. Esso viene intonacato ed illuminato tale da divenire elemento di forza nel percorso museale e sfondo per una promenade sul mare di grande effetto.

La piazza è sia un luogo di sosta, sia uno spazio dove vivere una nuova esperienza museale: foto storiche delle donne del luogo sono posizionate ad hoc all’interno delle prismi/panchine in vetro, retro-illuminate nella fase notturna, vere e proprie teche museali en plein air. L’intero progetto è concepito come un sistema di piattaforme collegate tra loro attraverso le scale preesistenti ed una nuova rampa che permette una “promenade” panoramica verso Nord -Est oltre che la totale accessibilità della zona del faro ampliata e resa più sicura dal sistema di parapetti continuo…

La griglia in resina disegna il posizionamento di sei prismi puri, che diventano emblema del sentimento dell’attesa delle donne sambenedettesi verso i loro uomini. La piazza, oltre alla sosta ed al panorama, offre una nuova esperienza museale: foto storiche delle donne del luogo sono posizionate ad hoc all’interno dei prismi/panchine in vetro, retro-illuminate nella fase notturna, vere e proprie teche museali en plein air.

I prismi in vetro, pensati per contenere le immagini storiche delle donne sambenedettesi, acquistano diversi significati a seconda dell’evento da rappresentare (le teche sono completamente ispezionabili ed il contenuto può essere facilmente variato) ed a seconda dell’ora del giorno (la retroilluminazione è regolata automaticamente dal relais). Oltre che panchine ed illuminazione sono, dunque, veri e propri contenitori espositivi per le più svariate esigenze celebrative”, spiegano i progettisti.

“Il motivo geometrico che disegna “l’ambiente architettonico” del Museo all’aperto si compone di ampi settori policromi, i moduli base di 1x2 ml e le grandi “fasce” che delineano i percorsi principali (l’ingresso e le rampe). 

La scelta della resina, pertanto, risolve il problema delle grandi dimensioni ed offre un ampio spettro cromatico. La resina cementizia spatolata, inoltre, dimostra ottima resistenza agli agenti atmosferici presenti in zone marine oltre che all’acqua stessa – si legge nella relazione descrittiva della proposta architettonica. Il progetto DDMuseum - acronimo di Donna Del Mare - si completa attraverso l’inserimento di un light-box di forte impatto e propone per l’illuminazione dei diversi percorsi - a pavimentazione ed a parete - la tecnologia LED per le caratteristiche di risparmio energetico, le possibilità di sgravi fiscali, la bassa manutenzione e la lunga durata della sorgente luminosa. Il cuore dell’intero progetto strutturale è l’ampliamento della zona del Faro; le peculiarità del sito (difficoltà di accesso e lavorazioni) ci hanno persuaso ad individuare una piastra monolitica appoggiata all’esistente ed ad esso ancorata”. 

Al team vincitore va un premio pari a 3.500 euro.
 

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