16/04/2010 – La Milano Design Week 2010 conta tra le sue location più avveniristiche il Mac 567, il complesso d’uffici dalla pelle esterna in cristallo multicolor progettato da Sauerbruch & Hutton e sito presso piazzale Maciachini,sull’area industriale dismessa dello storico stabilimento “Carlo Erba”, una delle prime e più importanti industrie mondiali per la produzione di farmaci e reagenti chimici.
L’edificio Mac 6, con ingresso al numero 18 di Via Imbonati, ospiterà per tutta la durata della settimana milanese (in corso fino al prossimo 19 aprile 2010) un innovativo progetto di interior firmato dal brand di design Lago, visitabile ogni giorno dalle ore 10,00 alle 19,00.
Non finisce qui, la struttura è temporaneamente allestita a
coworking gratuito. “I visitatori del Fuori Salone potranno così collaudare questa nuova modalità di lavoro, che prevede la condivisione degli spazi tra attività del tutto diverse e indipendenti tra loro, con possibilità di affittare un desk, un ufficio o una sala riunioni per un giorno o addirittura una sola ora, con notevoli vantaggi che vanno dai costi contenuti alla possibilità di installarsi in ambienti ad alto tasso di creatività. Di tutto questo si parlerà
sabato 17 aprile all’interno del
CoworkingCamp2010, evento dedicato alla community dei nomad workers organizzato da
Cowo, la rete italiana di coworking nata lo scorso anno che conta già 35 spazi affiliati in 18 città italiane”, spiegano gli organizzatori dell’evento.
Commissionato alla società Europa Risorse, il
Business Park è composto da tre grandi corpi, due dei quali comunicanti attraverso un volume in vetro trasparente, a comporre in pianta una figura a forma di "H". La struttura può ospitare fino a 4000 dipendenti, disponendo, inoltre, di un teatro-museo, un centro fitness con negozi di vicinato, un foodpark e spazi pubblici per il tempo libero. Superfici vetrate ed alluminio sono gli elementi materici preponderanti della struttura, definito dai progettisti “un ordine gigante di cristalli.. con tagli spaziali precisi e liberi”.