17/05/2010 - Il Museo dell’Acqua di Palencia, città della comunità di Castiglia y León in Spagna, progettato dai giovani architetti David Serrano Amatriain e Maier Vélez Olabarria di MID estudio è stato inaugurato di recente.
Il Museo fa parte di una prima fase di attuazione del programma di riqualificazione di una zona della città dimenticata ormai da anni, che mira al più ambizioso progetto di recupero della Darsena del Canal de Castilla.
L'edificio oggetto di riforma è uno dei capannoni in linea che fiancheggiano la Darsena, di pianta rettangolare di 62,4 x 10,3 m. Si tratta di una costruzione in muratura portante in calcestruzzo, con uno strato di mattoni faccia-vista all'esterno e un ritmo marcato di porte e finestre. La copertura è composta da una struttura regolare di capriate in legno con tiranti metallici.
Il progetto di MID estudio mira a stabilire, attraverso il linguaggio dell'architettura, il collegamento tra il contenuto del museo, astratto nel suo enunciato, e la terraferma, neutrale nella sua configurazione originale. Un lucernario, che corre longitudinalmente sul tetto dell’edificio, costituisce la spina dorsale dei diversi spazi del museo, illuminando ciascuno di essi e dandolo di significato. Questo elemento si giustappone alla struttura preesistente senza alterarla, adattandosi alla sua rigorosa modulazione, in modo che entrambe le strutture, l’antica e la nuova, siano vicendevolmente complementari. Delle “scatole” sospese conducono la luce naturale all'interno.
Il percorso espositivo si divide in tre aree: la hall, l’amministrazione e i servizi e lo spazio destinato alle mostre temporanee e permanente. La stessa configurazione spaziale a navata, stretta e lunga, stabilisce il percorso attraverso questi spazi in modo che il visitatore li scopra seguendo sempre lo stesso ordine.
Dopo l’accesso e la reception, un blocco indipendente, rivestito in vetro per essere smaterializzato attraverso un gioco di riflessi, ospita l'amministrazione, gli impianti, i servizi igienici e un piccolo magazzino. Il visitatore deve girarvi intorno per entrare nel museo.
Dopo questa prima zona si ha accesso allo spazio per le mostre temporanee. Si tratta di uno spazio versatile, aperto, che può essere adattato a molteplici attività, mostre, conferenze, ecc. La luce zenitale, che varia durante la giornata e le stagioni lo illumina liberamente.
Un lama d'acqua attraversa la sala delle esposizioni temporanee fino allo spazio espositivo permanente, ubicato alla fine del percorso, costringendo il visitatore a passeggiarvi intorno. Le "scatole di luce" sul soffitto illuminano solo la lama di acqua, rendendo questo spazio più tenue e raccolto e costituiscono il sostegno per la mostra permanente, allestita attraverso proiezioni audiovisive interattive. La presenza reale e tangibile dell’acqua e del suono generato nel suo scorrere è parte integrante dell'esperienza sensoriale del museo.
Con lo stesso obiettivo del lucernario, le aperture dell'edificio esistente sono occupate da strutture che guidano e filtrano la luce all’interno, come nel caso delle finestre, e dirigono lo sguardo, come nel caso delle porte, dove prendono forma, al di là dello spessore delle pareti, piccoli spazi per il relax alla maniera dei classici miratore spagnoli.
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