18/05/2010 – Giù le Torri dell’Eur. Con l’approvazione della delibera 133/2009, il 13 maggio scorso il consiglio comunale di Roma ha dato l’ok definitivo alla demolizione delle ex torri del ministero delle Finanze, nel cuore dell’Eur. I due grattacieli lasciano spazio a “Roma EUR Viale Europa 242”, il lussuoso complesso residenziale meglio conosciuto come le “case di vetro” dell’Eur che porta la firma di Renzo Piano.
Non si tratta dell’unica novità per l’Eur, che negli stessi giorni può finalmente iniziare a intravedere la copertura della teca della Nuvola progettata da Massimiliano Fuksas. Venerdì 14 maggio, alla presenza dei vertici di EUR SpA, del sindaco di Roma Gianni Alemanno e dell’architetto Fuksas, il primo modulo da 1.200 tonnellate della struttura in acciaio della teca ha iniziato la sua salita fino a quota 34 metri sotto gli occhi delle autorità e dei cittadini.
Il verdetto sulla demolizione degli ex grattacieli della finanza – con 28 voti a favore e 12 contrari – giunge dopo una lunga discussione che ha richiesto cinque sedute di consiglio comunale. Le torri saranno demolite in sei mesi. Il via alla realizzazione del nuovo complesso, per cui si prevedono 28 mesi circa di lavori, è atteso per gennaio 2011.
Nella versione aggiornata del progetto – negli anni modificato per volontà del sindaco Gianni Alemanno, che rivendicava una maggiore unità architettonica della zona dell’Eur – il vetro è stato parzialmente eliminato in favore del travertino, pietra tipica di Roma, con il quale saranno rivestiti i setti laterali che separano i blocchi degli edifici.
Oltre alla residenze, sono previsti spazi per attività commerciali e terziarie direzionali. I negozi, organizzati in volumi trasparenti, “galleggeranno” all’interno di un porticato al piano terra degli edifici. Il livello soprastante il piano terra è destinato ad attività di terziario direzionale. Il resto della superficie sarà ad uso residenziale. Gli appartamenti avranno superficie variabile dai 60 ai 130 mq, ad esclusione degli attici e dei casi speciali di testata con metrature anche notevolmente maggiori.
Il complesso si presenta come una “corte” aperta verso sud attraverso il filtro visivo di una grande serra-orto botanico. I volumi, sollevati da terra e attraversati da generosi porticati pedonali, racchiudono un grande spazio interno trattato come un parco urbano con alberature di prima grandezza. Tale orientamento garantirà al giardino interno luce e calore per tutto l’anno.
I volumi fuori terra si sviluppano sui tre lati della corte in tre blocchi principali (A, B, e C) per un numero di piani fuori terra pari a 10+PT e con un’altezza massima calibrata su quella prevista per la grande teca vetrata della “Nuvola” del Centro Congressi progettata da Fuksas, tornata in questi giorni sotto i riflettori per l’inaugurazione ufficiale dei lavori per la copertura: un tetto che sale di 5 cm al minuto dal basso verso l’alto. Date le notevoli dimensioni (superficie in pianta pari a 12mila metri quadrati), si è deciso di assemblare a terra l’80% della struttura in acciaio, per poi posizionarla mediante sistema di sollevamento dal basso realizzando in quota il restante 20%. La struttura sarà quindi sollevata in due fasi successive. La chiusura definitiva per il cantiere è attesa entro due anni.
“I romani – commenta Alemanno – possono ora cominciare a vedere la copertura. Si tratta di una realtà importante per Roma e per l’Eur, che si rinnova trovando un nuovo equilibrio grazie a un’opera che farà scuola”. E coglie l’occasione per ricordare la decisione del consiglio comunale relativa alla “sostituzione delle torri delle finanze con la casa di Renzo Piano, un’opera adesso cantierabile”. “Roma – conclude – avrà un’accoglienza congressuale all’avanguardia”.
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