17/05/10 - Chi ha detto che c’è crisi ? In occasione dei suoi 150 anni la società Roset ha presentato anche per l’edizione 2010 del Salone Internazionale del Mobile di Milano una sessantina di novità Ligne Roset, concepite da una trentina di designers. Ogni progetto ha impiegato mesi e mesi, se non addirittura anni, per vedere la luce. Tutti sono stati seguiti con la stessa passione dalla loro creatrice o dal loro creatore, il mio staff ed io.
E’ con piacere e fierezza che abbiamo il privilegio di collaborare con personalità diverse e piene di talento come Philippe Nigro, Inga Sempé, Pierre Charpin e Pierre Paulin del quale realizziamo una poltrona, un tappeto e riproponiamo due tavoli(1982).
Abbiamo dato la parola a Inga Sempé per farci presentare il suo ultimo nato per Ligne Roset, il divano Ruché.
"E’ difficile fare un divano. Disegnarne un secondo per una società con la quale se n’è già prodotto uno, è ancora più difficile. Dopo
Moël (2007), che fa parte della famiglia “tutta schiuma”, ho voglia di intraprendere una strada molto diversa: un divano sollevato da terra da una struttura semplice ed esile che sorregge una seduta confortevole.
Dapprima mi sono ispirata ai dondoli, quelle panchine rigide che servono a dondolarsi in cui ci si imbatte passeggiando per i giardini in estate, fatte di tubi e stoffa e delle quali amo la leggerezza. Come loro, Ruché unisce rigidità e morbidezza, aria e un po’ di materia. La struttura di Ruché è in faggio massello tinto o naturale. Ho voluto presentare la versione naturale, il legno naturale è bello, è di qualità, è autentico. È moderno, ed allo stesso tempo riposante, dal momento che è uno dei rari elementi naturali che si può collocare in un salotto.
Gli angoli dei piedini sono smussati, e ciò li assottiglia e protegge dagli urti al filo del legno.
Sulle sue gambe eleganti si adagia un piumino spesso dalla trapuntatura particolare, una sorta di lavorazione boutis o capitonné, composto da una quadrettatura a cuciture interrotte".
Alternativamente trattenuto e liberato dai punti, il tessuto si ‘‘arriccia’’ un pò qua un pò là , da qui il suo aspetto originale e il nome Ruché (stoffa increspata e plissettata che serve da ornamento agli abiti.) I riflessi dovuti ai cambiamenti di spessore sono sontuosi e generano chiaroscuri diversi a seconda del tessuto utilizzato. Una tela semplice si arricchisce di rilievi, il velluto cattura la luce in base alle varie angolazioni...
Questo piumino, semplice in fin dei conti, è stato oggetto di molte ricerche e tentativi, sia nella mia agenzia con la mia piccola macchina da cucire, sia nel laboratorio di prototipaggio a Briord, con le macchine da cucire professionali delle sarte, per finire con i test con il robot per la cucitura programmata a realizzare i divani.
Ruché associa in tal modo per Ligne Roset l’insolito e la tradizione. L’insolito con la sua struttura in legno massiccio, e la grande tradizione : la trapuntatura, il cuore del suo senso di accoglienza. I suoi montanti longilinei e le ondulazioni della sua imbottitura, formano un insieme armonioso di linee rigorose e di curve morbide. Slanciato e raffinato, Ruché è al contempo accogliente e morbido. La sua struttura interna, la sua imbottitura e la sua trapuntatura sono stati designati per essere il più possibile confortevoli. Dal momento che l’altezza dei suoi braccioli è la stessa di quella del suo schienale, è possibile anche allungarsi di lato e stendere le gambe: una raffinatezza ancora
maggiore è costituita dal fatto che i braccioli sono montati su sospensioni a cinghie elastiche al fine di potervisi appoggiare col massimo comfort. Oltre alle sue versioni 2 e 3 posti, pouf e meridiana classica, Ruché viene proposto anche in una versione meridiana che integra un tavolinetto all’estremità della seduta.
Questo permette di poggiarvi piatti, libri, lampade, proiettori DVD... Si tratta di una tipologia nuova di soluzioni, che consente, per esempio, in un appartamento angusto, di beneficiare di un tavolino senza al contempo ingombrare il passaggio.
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