19/05/10 - La sagoma del lavabo Kalla, il prodotto più iconico della collezione KS a firma Marc Sadler, che, in sequenza, rimanda alla colonna vertebrale di un grande cetaceo.
Partendo da Kalla, Sadler ha creato un percorso emozionale, di forte impatto. Il visitatore è immerso in un’esperienza che punta a creare un effetto sensazionale e di sorpresa.
Lo scheletro di una gigantesca balena si eleva nello spazio in penombra, sospeso al di sopra di una piattaforma multisensoriale, che ricrea l’effetto visivo e sonoro dell’acqua.
Il vero protagonista è il lavabo Kalla: diviso in sezioni e ripetuto in una lunga sequenza scarlatta a decrescere, compone le vertebre della spina dorsale del cetaceo, per condurre lo sguardo dello spettatore alla sua versione ‘reale’ sulla parete di fondo, dove domina in una emblematica e vibrante versione rosso fuoco. Ecco che questa linea si trasforma in un fil rouge, a guidare il visitatore attraverso un percorso multimediale che restituisce la sensazione dell’acqua, fonte primaria di vita, per terminare con l’emblema della tecnologia applicata al prezioso elemento».
Per la prima volta Karol esce dalla vetrina del Salone Internazionale del bagno, per affacciarsi al Superstudio Più, aderendo all’evento Fuorisalone Temporary Museum for New Design. L’obiettivo è quello di aprire un dialogo diretto con le migliori teste progettuali alla ricerca di trend e di progetti innovativi con linguaggi sempre meno fieristici e con esposizioni di tipo museale e di metterli a confronto con un’esperienza originale ed indimenticabile. Oggetto del racconto, attraverso un’installazione concepita da Marc Sadler, è la marca ed i valori per i quali desidera essere riconosciuta.
«Questa scelta rappresenta per Karol una svolta importante per comunicare il rinnovato atteggiamento verso l’esterno e il messaggio insito nella nuova collezione KS disegnata da Marc Sadler, idee semplici ad alto contenuto di design affermano Egisto Passalacqua, e Riccardo Malquori, rispettivamente CEO e direttore commerciale di Karol . Con Sadler si è instaurata da subito un’empatia che si è poi trasformata in un sodalizio professionale. Conoscendo la sua esperienza e il suo modo visionario di concepire progetti di installazione, è stato naturale per noi affidargli questo compito».
Marc Sadler, chiamato a commentare il suo percorso in Karol, racconta: «In Karol ho trovato da subito un atteggiamento di assoluta apertura, un management entusiasta, ricettivo e avanguardista. Proprio per questa lungimiranza che connota il brand ho voluto ambientare la mia visione all’interno del Temporary Museum, un contenitore che ambisce a enfatizzare percorsi di ricerca e innovazione, e a ospitare installazioni volte ad assicurare una kermesse di alto interesse culturale».
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