25/06/2010 – Entro il 2012 Rio de Janeiro cambierà volto. A vantare un ruolo importante nella trasformazione della futura città olimpica sarà la matita di Santiago Calatrava, che nei giorni scorsi ha presentato il progetto del “Museo del Domani”, un edificio “verde” che contribuirà alla valorizzazione della zona portuaria della città carioca.
“Si tratta del progetto museale più importante della mia carriera”. Così l’architetto spagnolo ha esordito nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo museo della scienza e della tecnologia di Rio.
Ecosostenibilità la parola chiave. Ispirato alla vegetazione tropicale di Rio, il museo sarà una istituzione dedicata all’ecologia: “L’edificio avrà un impatto ecologico bassissimo, sarà energeticamente autosufficiente e sarà realizzato con materiali riciclabili”.
L’obiettivo è realizzare una struttura che possa fungere da esempio per una filosofia di vita più sostenibile; che possa cioè sensibilizzare i visitatori su comportamenti più rispettosi dell’ambiente. “Il Museo del domani cercherà di spiegarci qualcosa che dovrebbe interessare tutti: far conoscere il mondo che ci gira attorno e capire perche è cosi importante conservarlo”.
La struttura si affaccerà sulla Baia di Guanabara e si svilupperà su due livelli differenti, raggiungendo un’altezza massima di 18 metri. Occuperà una superficie complessiva di 12.500 metri quadrati, dei quali 5mila solo di spazi espositivi (al piano più alto). Il livello sottostante ospiterà un auditorium, uffici, aule per la ricerca, una caffetteria, archivi e sale tecniche.
Nel modello presentato, lo stile di Calatrava appare inconfondibile: una struttura a sviluppo orizzontale, con una copertura a sbalzo che percorre tutta la banchina raggiungendo la lunghezza di 340 metri ed una facciata disegnata da una serie di “ventagli” mobili.
La struttura – spiega l’architetto – è semplice, facile da riconoscere, ma soprattutto accessibile. Il livello più basso è circondato da due laghetti d’acqua che raggiungono il mare, ed è delimitato da due spazi aperti che consentono l’accesso da qualsiasi punto della struttura allungata.
La copertura del piano superiore, cui si accede da due rampe, è composta da più pannelli solari che nelle diverse ore del giorno cambieranno posizione per catturare l’energia solare. Così, come una pianta della foresta tropicale, l’edificio si trasformerà per “ampliare la sua esposizione al sole”. I visitatori potranno in tal modo osservare uno skyline sempre diverso.
Il Museo del domani costerà 130 milioni di reales (circa 73 milioni di dollari). L’inizio dei lavori è previsto nel primo semestre del 2011. Se i tempi saranno rispettati, il museo potrà essere pronto nel 2012, per la Conferenza internazionale dell’ONU sullo Sviluppo Sostenibile che dopo due decenni si terrà nuovamente a Rio de Janeiro.
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