09/06/2010 – Roma alza il sipario sulla nuova ala del Macro, il progetto di ampliamento del museo comunale di arte contemporanea firmato dalla francese Odile Decq. L’inaugurazione è avvenuta negli stessi giorni di apertura ufficiale del MAXXI di Zaha Hadid, in un weekend all’insegna dell’arte contemporanea, durante il quale la capitale ha festeggiato la conclusione di un tragitto che due importanti opere di architettura contemporanea hanno percorso parallelamente.
Il progetto di Odile Decq, vincitrice nel 2001 del concorso internazionale indetto dal Campidoglio, è consistito nell’ampliamento della galleria esistente, sita presso l’antica fabbrica della birra Peroni, per duemila metri quadrati aggiuntivi di nuovi spazi espositivi.
Una parte importante del progetto - un sistema di rinnovati percorsi insieme ad un nuovo edificio - si colloca in infrastruttura, su 3 livelli di sottosuolo riservati ai parcheggi (per complessivi 143 posti), ai locali tecnici e ai depositi per le opere.
All’interno trovano spazio un foyer centrale dal quale si accede alla grande sala espositiva, una sala lettura racchiusa in un volume rosso, una sala proiezioni, un bookshop, l’Art Café ed un’ampia terrazza che corrisponde alla copertura del museo.
Scale e passerelle metalliche attraversano il foyer allungandosi verso la grande sala espositiva consentendo percorsi multipli tra gli spazi interni ma anche verso la terrazza.
Il giardino ospita Aylenthus altissime, piantate in una pavimentazione ricoperta di ghiaia di basalto. Un percorso a forma di Z, trattato con la stessa pietra, disegna una nuova promenade che conduce all’entrata del museo.
Realizzate in grandi volumi di vetro verticali, le pareti della sala espositiva alternano parti fisse a grandi porte che si aprono a soffietto rispettivamente sul foyer e sull’art café al piano terra.
Il foyer, nodo centrale del museo che articola i diversi spazi, contiene tre volumi singoli: la biglietteria, la sala conferenze e i servizi igienici. L’insieme del foyer è rivestito di pietra di basalto. La prevalenza del nero intende evocare l’ex destinazione industriale dell’edificio.
Per colorare il “cuore pulsante” del museo, l’auditorium, la progettista francese ha scelto invece il rosso: integralmente rosso all’esterno, ricoperto da pannelli di legno laccato rosso, così come all’interno su tutti i suoi lati.
Tra i diversi spazi che contornano il foyer, il più importante è la sala espositiva. Una grande vetrata sfaccettata, sul tetto, al cui vetro viene integrato una trama in inox, fornisce una luce filtrata.
Le strutture lasciate apparenti, la cui altezza varia tra i 10 e i 12 metri, permettono anche la sospensione delle opere. I muri sono raddoppiati da dei rivestimenti in legno pitturati in bianco che facilitano gli ancoraggi successivi.
Un’altra sala, più piccola, la Video Art, prevista per le proiezioni, è trattata nella continuità del foyer: muri bianchi, pavimentazione in basalto, soffitto dipinto in nero. La video art contiene al suo centro due grandi tavoli che permettono la consultazione, su degli schermi individuali, delle opere video. Sulle pareti alle estremità degli schermi di grandi dimensioni fungono da supporto di proiezione.
Situato all’angolo di via Nizza e via Cagliari, l’Art Café è un volume di vetro che sembra galleggiare sull’entrata del museo.
Sospeso alle due travi che formano l’angolo della terrazza, il soffitto tiene i tiranti in vetro della facciata realizzata in semplici vetrate VEC di grande dimensione (150x600cm). Una trama in acciaio inserita nel vetro laminato permette di filtrare la luce all’interno dell’art café.
La terrazza, che corrisponde all’insieme della copertura del museo, ospita due elementi vetrati importanti: la fontana e la vetrata.
La vetrata, per la sua geometria sfaccettata, permette di collegare le parti alta e bassa della terrazza,filtrando la luce verso il foyer e la sala espositiva. Realizzata in vetro incollato, è supportata da delle travi tiranti in vetro. L’altro elemento vetrato, la fontana, si presenta come una scatola di vetro che emerge dal pavimento della terrazza e inclinata, ricoperta di una pellicola d’acqua che scorre continuamente.
Conclusa la grande kermesse, è calato nuovamente il sipario sulla struttura. Per l’apertura definitiva bisognerà attendere il prossimo ottobre.
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