24/06/2009 – La Facoltà di Valle Giulia dell'Università “La Sapienza” di Roma ospita in questi giorni e fino al prossimo 3 luglio la mostra itinerante “Cipro Italia A/R. Architettura”.
L'esposizione, allestita presso la Sala Petruccioli della Facoltà, in via Via Gramsci 53, raccoglie i progetti presenti nel testo "Cipro Italia A/R Architettura" di Emma Tagliacollo. Il volume illustra una selezione di opere messe a punto da architetti ciprioti contemporanei che dopo aver conseguito la laurea nelle facoltà d’architettura italiane sono tornati nel paese natale e hanno progettato nuovi edifici, frutto di una singolare ibridazione tra cultura progettuale nostrana e tradizione locale.
“Questa mostra ha anche il proposito di investigare i rapporti culturali intercorsi nel tempo tra l’Italia e Cipro, sia attraverso l’indagine sulla ricerca operativa di alcuni architetti, maestri dell’architettura moderna cipriota, che hanno influenzato il disegno della forma della città, sia tramite la presentazione di progetti attuali in opera. Dalle opere destinate alla collettività emerge una nuova monumentalità declinata con proporzioni umane, seguendo le qualità dell'architettura storica, del genius loci, di quella ‘realtà concreta che l'uomo affronta nella vita quotidiana’. L'introspezione dell'architettura e l'attenzione per la sua emanazione verso lo spazio aperto sono qualità che si richiamano, non solo al mediterraneo, ma alla casa storica romana e all'abitazione italiana, dove le geometrie si compenetrano saldandosi nel progetto. La sapienza nell’utilizzare la tecnologia senza mai dimenticare il rapporto con l'uomo denota attenzione per la relazione tra architettura e paesaggio, come pure tra paesaggio e uomo, che vivono di concerto in un unicum inscindibile. In tutti questi progetti l'elemento della razionalità diventa aggettivo qualificativo del sostantivo architettura. La tradizione è qui interpretata, sporcata, rivissuta attraverso l'esperienza matura di tutti gli architetti che ci hanno regalato una nuova moderna forma per stare nel mondo, grazie al loro viaggio di andata e ritorno da una parte all'altra del Mediterraneo, portando con sé altre tradizioni e reinventando con coraggio, intelligenza e passione il mestiere di architetto”, scriveva qualche tempo fa Emma Tagliacollo.
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