28/06/2010 - Il comune francese di Ermont, nei pressi Parigi (Francia), ha nominato lo studio d’architettura romano n!studio Susanna Ferrini, Antonello Stella Architetti Associati con Ote Ingénierie e Olm vincitore del concorso a inviti per la progettazione del nuovo centro socioculturale François Rude e la sistemazione del parco attiguo.
L’edificio conterà su una superficie pari a 600 mq, mentre gli spazi esterni saranno realizzati di un lotto di circa 10.000 metri quadri. Il costo previsto per la realizzazione dei lavori ammonta a 2.300.000 euro.
“Il sito di progetto attualmente si presenta come un ampio spazio aperto destinato ad attività sportive, localizzato in un contesto urbano periferico e senza una specifica caratterizzazione. L’unico edificio già presente è un piccolo annesso dell’attuale centro socioculturale…Il progetto del nuovo centro culturale, adeguatamente inserito nel parco, si sviluppa a partire da una riflessione sul ‘recinto’ inteso come elemento di delimitazione ma non come ‘frontiera’ e sul ruolo dello spazio aperto in relazione con l’edificio. Partendo dalla forma rettangolare di un campo sportivo, considerata in questo contesto come forma-base dello spazio comune, il progetto diviene un luogo aperto a tutti che, per necessità funzionali, ha la possibilità di poter essere chiuso”, spiegano dal team vincitore, che in Francia ha già vinto altri due concorsi d’architettura, rispettivamente dedicati alla progettazione della Centrale Solenha ad Aspres sur Buech e del Museo Archeologico della Valle della Breche e della Noye.
“L’edificio, leggermente sopraelevato rispetto al livello del terreno, si “avvolge” intorno ai due spazi aperti principali, la corte di ingresso e il giardino, organizzando i quattro poli che lo costituiscono: il polo accoglienza, il polo famiglie, il polo infanzia e quello riservato al personale. In questo modo l’edificio si orienta verso la città e il parco definendo un sistema a doppia corte in relazione con l’intorno. L’entrata al parco è costituita da una piazza pubblica, in relazione con l’ingresso al centro culturale, da cui si dipartono i percorsi principali e secondari del parco stesso – si legge nella relazione di progetto.
L’ingresso al centro si confonde con la piazza pubblica e il giardino del centro con il parco. L’entrata dell’edificio è situata in posizione centrale beneficiando così di una vista allargata sugli ambienti interni ed esterni del centro. Lo spazio della hall si dilata a partire dallo spazio centrale trasformandosi in sistema distributivo tra i poli e le due corti.
Partendo dalle altezze minime indicate nel programma, si crea un movimento della copertura attraverso la variazione delle altezze interne degli ambienti. Caratterizzandosi come prospetto visibile dagli alti edifici dell’intorno, si è scelto di curare particolarmente la copertura dell’edificio, definendo una superficie vegetale per i volumi dei vari poli e una minerale per lo spazio distributivo che li collega; in questo modo è leggibile in copertura l’organizzazione interna dell’edificio.
Ogni corte è definita da una gamma specifica di colori, per poter essere identificata tanto all’esterno quanto all’interno dell’edificio: il piazzale verso la città ha una prevalenza di colori caldi dal giallo al rosso mentre la corte del giardino delle sfumature di verde.
L’apporto di luce naturale per le differenti attività del centro è consentito da diversi tipi di finestrature, dai tagli di luce che risultano dalla deformazione della copertura alle aperture realizzate specificatamente in facciata secondo le esigenze di ogni singolo ambiente.
Dall’esterno la superficie delle facciate, realizzata in pannelli prefabbricati di calcestruzzo pigmentato, si caratterizza come una « pelle » continua che s’avvolge intorno agli spazi aperti. In evidente contrasto con i colori delle corti, i pannelli sono caratterizzati da una superficie scura, resa impermeabile e dunque, se necessario, lavabile per eliminare i graffiti”.
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