20/07/2010 – È prevista a fine settembre l’inaugurazione a Casalgrande, Reggio Emilia, della prima opera italiana a firma di Kengo Kuma. Si tratta della “Casalgrande Ceramic Cloud” (CCC), un intervento tra architettura e land art progettato dal celebre architetto giapponese e realizzato da Casalgrande Padana, grazie a un accordo di programma sottoscritto con il comune di Casalgrande. Per la prima volta la ceramica viene utilizzata in forma strutturale, e non più come mero materiale da rivestimento.
Inserita in un’area di oltre 2800 metri quadrati destinati a verde pubblico, la “Nuvola ceramica” di Kuma sorge sulla nuova Strada Pedemontana, all’altezza del sito produttivo dell’azienda stessa, proponendosi come “Porta d’accesso est” al distretto ceramico emiliano.
Il progetto, anticipato ad aprile scorso da una scenografica installazione realizzata per la settimana del design milanese, è risultato di un importante lavoro di regia, messo in atto dal Laboratorio di Material Design, tra l’azienda di produzione di gres porcellanato Casalgrande Padana, il team di progettazione architettonica e strutturale guidato da Kengo Kuma, ed il mondo universitario. La “CCC” può infatti essere considerata il felice epilogo di relazioni tra Kuma e l’università di Ferrara avviate sin dal 2003, anno di celebrazione del suo Decennale di fondazione XFAF che vide il maestro giapponese tra i numerosi protagonisti internazionali partecipanti alla manifestazione culturale.
“La Casalgrande Ceramic Cloud – dichiara in una video intervista Alfonso Acocella, docente presso la Facoltà di Architettura di Ferrara – è il risultato di un’attività di ricerca tra università e mondo produttivo, un network multidisciplinare finalizzato a raggiungere una maggiore competitività nel mercato mondiale”.
La “Nuvola Ceramica” di Kengo Kuma sperimenta per la prima volta il materiale ceramico in forma strutturale. Elementi di grandi dimensioni di Casalgrande Padana, sia pur di produzione standard, sono liberati del valore consueto di semplice rivestimento e trasformati in una tessitura spaziale tridimensionale imponente e insieme leggera, come una lunga e figura filtrante nel paesaggio, dove l’esperienza d’azienda si è fatta soluzione tecnologica innovativa per realizzare l’idea, aprendo al materiale ceramico una nuova stagione di applicazioni per l’architettura.
“L’intervento – spiega Acocella – inaugura la nuova stagione di un materiale tecnologizzato, dalle dimensioni più significative, orientato verso applicazioni architettoniche che vanno oltre il tradizionale rivestimento. Si tratta della sperimentazione del materiale ceramico come elemento costruttivo, e non solo di rivestimento”.
Ne risulta un’inconsueta struttura tridimensionale che sperimenta innovativi utilizzi applicativi dei componenti ceramici di ultima generazione. Interamente realizzata con speciali lastre di grandi dimensioni in grès porcellanato fissate meccanicamente a un’intelaiatura metallica appositamente concepita, la costruzione si sviluppa per oltre 40 metri per un’altezza di 7, definendo un nuovo oggetto architettonico destinato a identificare simbolicamente un territorio con una chiara vocazione produttiva.
“Con questo progetto – commenta Luigi Alini, docente presso la Facoltà di Architettura di Catania – la ceramica raggiunge un livello di intensità espressiva straordinaria, nonostante l’utilizzo di elementi standard di 120x60 con spessore di 14 mm”.
“Non è una normale opera architettonica – dichiara il maestro Kengo Kuma – è un divisore di spazi. Abbiamo cercato di creare ambigui confini tra due mondi differenti, simili ma contrapposti, come lo Yin e lo Yang”.
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