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23/07/2010 – È stata presentata il mese scorso a Madrid in occasione del Solar Decathlon Europe Contest, dove si è aggiudicata il Public Choise Award. Si tratta della FAB LAB HOUSE, il prototipo di casa solare passiva messo a punto dall’Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC) con sede a Barcellona.
Completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, la Fab Lab House è una struttura prefabbricata in legno in grado di produrre più energia di quanta ne consuma. È stata concepita non per una produzione di tipo industriale, bensì per una facile realizzazione ad opera di chiunque in qualsiasi posto nel mondo. Prevede per questo l’utilizzo di macchinari e materiali facilmente reperibili.
Il progetto è stato messo a punto da un gruppo di studio composto da architetti provenienti oltre 20 paesi diversi. Developer dell’intervento sono l’Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC), il Center for Bits and Atoms del Massachusetts Institute of Technology (MIT), la rete mondiale dei Fab Labs, ed un gruppo di aziende private.
La geometria della Fab Lab House – spiega il direttore dello IAAC Vicente Guallart – risponde alla sua potenziale capacità produttiva di energia. Se nel 20° secolo la forma era consequenziale alla funzione, nel 21° secolo la forma seguirà l’energia. Gli edifici devono essere simili agli alberi, devono cioè essere autosufficienti e seguire principi naturali. Possiamo dire che, piuttosto che costruita, la struttura sia stata confezionata, allo stesso mondo in cui sono utilizzati nel processo di costruzione gli strumenti di progettazione digitale, come la stampa in 3D. Produciamo la nostra casa solare insieme ai ricercatori, seguendo il principio medievale secondo il quale il progettista ed il costruttore sono la stessa persona”.
La Fab Lab House dello IAAC è una casa prefabbricata in legno i cui elementi strutturali sono tutti tagliati a laser in fogli di compensato da 1,22 x 1,44 metri, che vengono assemblati, poi trasportati e fissati in sito. La struttura è parzialmente rivestita da una serie di pannelli solari che ne abbracciano la superficie arrotondata come una seconda pelle.
La geometria paraboloide è stata scelta per il massimo sfruttamento dell’energia solare. I progettisti hanno poi distorto la forma paraboloide per ottenere un orientamento ottimale della struttura nei mesi estivi. Si tratta di un sistema applicabile in molteplici posti in tutto il mondo.
Sollevata dal suolo, la struttura poggia su tre “gambe” portanti che disegnano uno spazio che genera ventilazione naturale, offrendo al tempo spesso uno spazio esterno all’ombra.
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