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Como: Cino Zucchi firmerà il restyling del lungolago
Tra gli interventi è prevista una grande piazza d’acqua in forma ellittica
Autore: rossella calabrese
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23/07/2010 – Lo scorso 15 luglio la Regione Lombardia ha proclamato ufficialmente lo studio milanese Cino Zucchi architetti vincitore del Concorso internazionale di idee per la risistemazione della porzione centrale del lungolago di Como in termini di arredo urbano e di attrezzature per la vita sociale dei cittadini.

Lanciato nel marzo 2009 il concorso a inviti ha visto darsi battaglia gli studi Barreca e Lavarra, Mecanoo International, Karim Rashid e Nicola Russi, oltre al team vincitore.

La giuria del concorso è stata composta da Antonio Giulio Rognoni, presidente (Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde S.p.A.), prof. Marco De Michelis (nominato dal Comune di Como), arch. Maurizio Federici (nominato da Regione Lombardia), arch. Luisa Pedrazzini (nominata da Regione Lombardia), arch. Angelo Monti (nominato dalla Provincia di Como). Inserimento urbanistico, inserimento ambientale, rispondenza della proposta ideativa ai contenuti delle linee guida, fattibilità tecnica e realizzativa sono i 4 criteri chiave che hanno guidato la commissione nella valutazione delle proposte.

Al team vincitore spetta un premio pari a 50.000 euro. “A partire dal concept scelto con questo concorso sarà attivata una seconda fase, ovvero ulteriori momenti concorsuali sui singoli temi e le singole aree del Lungolago di Como (ad esempio Stadio, Giardini di Ponente, Chilometro della conoscenza, ecc)". Dunque a Como, oltre alla sicurezza idraulica, sarà creato un nuovo spazio per la fruizione sociale, culturale e turistica dello straordinario ambiente urbano e naturale della città”, fanno sapere dalla Regione Lombardia.

“La nostra proposta per il lungolago di Como vuole osservare il tema del concorso integrando tra loro una serie di sguardi diversi e complementari attraverso una sensibilità comune, senza tuttavia ridurre la stratificazione di un paesaggio modificatosi nei secoli a una forzata unità. Il nucleo della città romana e medievale si è aperto negli ultimi secoli verso l’acqua e il paesaggio con l’edificazione delle ville patrizie, le opere di sistemazione delle rive, la creazione di parchi e spazi verdi, di nuove presenze monumentali, di strutture ricreative, infine di interventi legati alla fruizione turistica del lago. I manufatti legati ai sistemi di trasporto - la viabilità, le stazioni dei mezzi pubblici, le vie di ferro, i manufatti per l’attracco dei battelli e delle imbarcazioni - costituiscono un sistema complementare all’edilizia consolidata, e le pavimentazioni, le alberature, gli elementi illuminanti, i manufatti di arredo ne costituiscono una sorta di “legante”. L’insieme ha il carattere di un palinsesto complesso, vissuto come sfondo della vita di tutti i giorni da diversi pubblici nelle diverse ore e stagioni, in un delicato equilibrio tra le opere dell’uomo e l’orografia dei monti e del lago – spiegano dal team vincitore.
 
La proposta progettuale vuole leggere e interpretare queste condizioni all’interno di una nuova sensibilità “ambientale”, capace di creare nuove connessioni tra cose conosciute e amate. Essa individua e valorizza una serie di contesti cruciali: luoghi dal carattere romantico dove passeggiare, sostare, contemplare, spazi più istituzionali e rappresentativi, luoghi privilegiati per il contatto con l’acqua e spazi a vocazione ludica. Nasce così il progetto del lungolago, come una sequenza di eventi fortemente interconnessi e caratterizzati, in grado di costituire un organismo funzionante e omogeneo attraverso una serie di dispositivi unificanti.
 
La nuova configurazione è centrata su due elementi fortemente integrati: la proposta di una grande piazza d’acqua in forma ellittica posta in asse con piazza Cavour, che riprenda e trasfiguri le forme dell’antica darsena in una nuova dimensione “naturalistica”, e un insieme coerente di linee guida di natura concreta e operativa, come la sistemazione della pubblica illuminazione e l’introduzione di pochi e ben disegnati elementi di arredo urbano.
 
Il progetto della promenade urbana parte dal riconoscimento degli elementi esistenti quali il doppio filare dei tigli, le gradinate sull’acqua, gli ormeggi; con l’introduzione di un nuovo strato esso arriva a rileggere con attenzione e rispetto lo stato attuale e contemporaneamente a generare nuovi significati e nuovi punti di vista.
 
Sulla copertura delle grandi vasche di laminazione già costruita si adagia un manto lapideo perforato da anelli verdi di differenti diametri che coronano i fusti dei tigli esistenti quasi fossero perle di una lunga collana. Il manto di pietra naturale, in serpentino della Val Malenco, viene tessuto in una serie di varianti cromatiche generate dai vari tipi di lavorazione e finitura e completato con l’inserimento di listelli rettangolari di bronzo o d’acciaio inossidabile: vengono così a crearsi nuove passeggiate caratterizzate da cromie simili ai toni verde-azzurri del lago.
 
Piazza Cavour si propone come un nuovo grande palco cittadino dal quale osservare la vita della città. Alcuni elementi preesistenti quali la pavimentazione in pietra naturale, l’alberatura e il verde sono mantenuti e integrati con un particolare sistema d’illuminazione e di definizione dei bordi delle aiuole trasformate in panche lineari. La biglietteria e il fabbricato per i servizi tecnologici sono caratterizzati da una copertura metallica che accoglie nella parte sottostante tutti i servizi necessari e sono generati da un’unica matrice formale che evoca l’eleganza delle forme “nautiche”  in due diverse declinazioni”.

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