24/09/2010 – Il Mart Rovereto inaugura domani, 25 settembre, la mostra dal titolo “Mario Botta. Architetture 1960-2010”. Interamente dedicata all’opera e alla figura del noto architetto svizzero, classe 1943, la rassegna ne presenta un corpus plurimo di opere realizzate: dalle prime residenze unifamiliari, progettate secondo gli insegnamenti della cosiddetta scuola ticinese, alle grandi architetture pubbliche: biblioteche, teatri, musei, chiese e sinagoghe, diverse delle quali costruite all’estero. Edifici a misura d’uomo - sviluppati con rigore e attenzione al contesto come premessa e punto fermo, con una particolare cura nella scelta dei materiali (laterizio e pietra in primis) - che hanno reso Botta uno degli prosecutori più convincenti della tradizione razionalista europea.
Disegni e modelli originali, fotografie e schizzi illustrano circa 60 architetture attraverso un itinerario espositivo strutturato in dodici sezioni, che indagano il percorso formativo di Botta, le collaborazioni artistiche e professionali, i progetti più recenti per i grandi spazi urbani, gli oggetti di design e l’allestimento degli interni.
Tra gli edifici in mostrala nuova sede Campari a Sesto San Giovanni (Mi), inaugurata nel 2009. L’edificio della nuova sede Campari è imponente ed articolato su due corpi di fabbrica principali incernierati tra loro. L’uno, denominato “torre”, ha 9 piani fuori terra e due piani interrati, mentre l’altro ha la conformazione di un ponte e ha due soli piani, il quarto e il quinto, oltre ai due interrati.
I due volumi sono affiancati da due ulteriori porzioni, la prima costituita da un antico edificio industriale dell’inizio del secolo scorso che ospitava la vecchia fabbrica Campari e la seconda denominata lobby: una grande piazza caratterizzata da una copertura curvilinea che digrada verso uno specchio d’acqua e realizzata in legno lamellare con una copertura vegetale.
La sapiente mescolanza dei materiali che caratterizza l’edificio rivela una grande creatività soprattutto per l’utilizzo di materiali molto tradizionali in modo innovativo (ad esempio la seconda facciata in cotto che caratterizza tutto l’insieme costituendo però anche un elemento funzionale). La scelta è stata molto rigorosa in quanto si è preferito introdurre un numero limitato di materiali per ottenere un risultato omogeneo.
Nell’edificio si mescolano con grande armonia il vetro delle facciate e delle pareti mobili, il cotto toscano del brise soleil, il granito bianco utilizzato per pavimentare gli spazi comuni (reception, lobby, scale e vani ascensori fino al piano terreno), il gres porcellanato grigio antracite per gli uffici ed il legno del controsoffitto e delle boiserie che ricoprono i corpi interni dove si trovano i vani scala degli ascensori ed i locali tecnici.
La mostra sarà visitabile fino al 23 gennaio 2011.
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