© UNStudio, Ding Musa
01/10/2010 – É firmato dagli olandesi di UNStudio il “Youturn Pavilion”, una delle sei strutture progettate ad hoc per accogliere artisti, opere e visitatori della 29esima Biennale d'Arte di San Paolo, Brasile, inaugurata lo scorso 25 settembre.
Situato nel cuore dello spazio espositivo, il volume rappresenta un punto nodale dell’evento: invita il pubblico a incontrarsi, orientarsi e osservare. Innesca l'interazione tra partecipanti e i visitatori, è luogo d’esposizione, dialogo e dibattito.
Pensato come elemento ibrido tra arte e architettura, l’edificio è contestualmente “forma a sé” e struttura funzionale alla realizzazione di eventi. "Oggi c’è una qualità meravigliosa nell’architettura: può ‘funzionare’ su moltissimi livelli e questa ricchezza di significati e letture viene accettata dal punto di vista culturale... La lettura metaforica degli spazi può essere simile a quella messa in campo nell’analisi di un'opera d'arte: i meccanismi e l'approccio al progetto artistico ed architettonico possono essere simili, ma, naturalmente, i risultati sono diversi”, ha spiegato Ben van Berkel.
Esternamente il padiglione appare come un guscio di forma triangolare dalla pelle levigata, le pareti interne del volume sono invece percorse da superfici ondulate che esaltano la geometria circolare dell’ambiente ed il vuoto centrale, punto focale in cui convergono tutte le superfici, le linee e i punti di vista.
“Il padiglione può ospitare eventi di varia portata, dalle conversazioni per piccoli gruppi alle grandi presentazioni pubbliche, è un’architettura flessibile, capace di rispondere in modo dinamico alle esigenze della Biennale, degli artisti e della moltitudine di visitatori che ne esplorano quotidianamente gli spazi.
"Volevamo creare un ambiente dove fosse possibile fare qualcosa in più rispetto alla semplice esperienza dell'oggetto esposto. L'oggetto può diventare motore di dialogo", ha aggiunto Ben van Berkel.
|