13/10/2010 – È stata inaugurata sabato 2 ottobre a Casalgrande, Reggio Emilia, l’opera architettonica “Casalgrande Ceramic Cloud”, primo lavoro italiano a firma del maestro giapponese Kengo Kuma. Intervento tra architettura e land art, la CCC si configura come un imponente dispositivo tridimensionale filtrante che sperimenta l’utilizzo della ceramica in forma strutturale, e non come materiale da rivestimento.
Il progetto, anticipato ad aprile 2010 da una scenografica installazione realizzata per la settimana del design milanese, è risultato di un lavoro di regia, messo in atto dal Laboratorio di Material Design, tra l’azienda di produzione di gres porcellanato Casalgrande Padana, il team di progettazione architettonica e strutturale guidato da Kengo Kuma, ed il mondo universitario. Le Facoltà di Architettura di Ferrara e di Siracusa hanno infatti contribuito allo sviluppo del progetto.
Inserita in un’area di oltre 2800 metri quadrati destinati a verde pubblico sulla nuova Strada Pedemontana, la “Nuvola ceramica” di Kuma domina la rotonda stradale situata di fronte al sito produttivo dell’azienda.
Elementi di grandi dimensioni prodotti da Casalgrande Padana, pur nel formato standard 60x120, sono trasformati in una tessitura spaziale tridimensionale imponente e insieme leggera, come una lunga e figura filtrante nel paesaggio.
La struttura è composta da nove piani di lastre in grès porcellanato sovrapposte tra loro e connesse da sottili barre filettate obliterate alla vista. Planimetricamente l’opera si presenta lunga e affusolata alle estremità, raggiungendo nella sezione centrale lo spessore massimo di un metro e settanta. Si sviluppa per 45 metri di lunghezza, raggiungendo un’altezza di quasi dodici metri.
“Casalgrande Padana – spiegano da Architettura Kengo Kuma & Associates – ha chiesto al nostro studio professionale di realizzare un’opera monumentale destinata alla rotonda stradale posta all’ingresso principale dello stabilimento dell’azienda.
Una volta compreso come disporre gli elementi ceramici standard dell’azienda, abbiamo cercato di evitare la costruzione di un’opera che occupasse semplicemente una porzione dello spazio circostante. Volevamo che la realizzazione facesse parte integrante del luogo; abbiamo quindi deciso di costruire un dispositivo che divide in due lo spazio.
Il nostro approccio antimonumentale si è spinto sino ad allineare la direzione della parete ceramica alla strada che vi conduce, facendo sì che l’opera sembri quasi dissolversi: avvicinandosi con l’automobile si percepisce la rotonda divisa da una linea verticale; solo volgendo intorno ad essa, assecondando il movimento della vettura, la parete prende forma sino ad apparire nei suoi 45 metri di lunghezza.
Osservando la parete innalzarsi durante i mesi di costruzione abbiamo compreso con quanto dinamismo la trasparenza della sua struttura e la diafana rifrazione del grès porcellanato bianco interagiscano con l'ambiente circostante e con gli elementi climatici. Questo comportamento dinamico ci è sembrato seguire un approccio sinuoso, impalpabile e in continuo divenire, come le nuvole: motivo per cui abbiamo scelto il nome di Casalgrande Ceramic Cloud”.
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