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19/10/2010 - L'Associazione Giovani Architetti di Treviso (AGATV) presenta la prima di una serie di mostre incentrate sull'architettura contemporanea. L'intento è di costituire una nuova piattaforma di dibattito collettivo tra la nuova generazione di architetti, che lavora nella provincia di riferimento, e la comunità.
"Crediamo profondamente nell'importanza della concertazione e della condivisione dei temi legati all'architettura, siamo pertanto convinti che sia necessario portare all'attenzione di tutti il lavoro progettuale e teorico che molti giovani studi stanno compiendo nel pensare e ridisegnare la città, fatta di tanti interventi puntuali e di singoli episodi narrativi, che la mostra cerca di mettere insieme per delineare un testo architettonico complesso ed eclettico, in grado di sintetizzare questa nuova stagione dell'architettura", fanno sapere gli organizatori dell'evento
Presso la prestigiosa della Loggia dei Cavalieri saranno presentati al pubblico 22 progetti di architettura premiati o menzionati in concorsi nazionali e internazionali. Gli autori, architetti under 40 della provincia di Treviso, proporranno al pubblico visite guidate gratuite.
Per la selezione delle opere esposte sono stati seguiti criteri di innovazione, contemporaneità, ricerca progettuale e qualità grafica, allo scopo di evidenziare al pubblico come i giovani architetti trevigiani si affacciano al panorama dei concorsi a livello nazionale ed internazionale con un approccio di alto livello qualitativo e professionale ottenendo risultati di rilievo.
I progetti esposti sono stati elaborati come risposta alle tematiche sollevate dai numerosi concorsi di progettazione banditi in Italia e all'estero nell'ultimo triennio; concorsi che hanno assunto un ruolo primario nella professione di nuova generazione che fatica a trovare spazio e occasioni per esprimersi all'interno dell'attuale difficile congiuntura economico-sociale. Infatti troppo spesso i progetti risultati vincitori rimangono incompiuti, generando una dispersione del lavoro e dell'impegno adoperato. Questi progetti risiedono in un luogo immaginario, ridisegnano la città del futuro senza mai realizzarla. Essi costituiscono i nuovi spazi della collettività: scuole, piazze, residenze, luoghi di culto, biblioteche, centri cultuali, musei, centri sportivi, padiglioni; tutti perlopiù mai costruiti, rilegati a una immaterialità afona, incapace di dar voce alla vocazione primaria dell'architettura: la spazialità costruita dei luoghi e delle relazioni sociali.
La mostra si compone di una selezione di progetti risultati vincitori, o semplicemente menzionati, in concorsi svolti nell’ultimo triennio da architetti under 40 che lavorano nella nostra provincia; ne emerge una generazione dinamica e dall’identità difficile da afferrare. I progetti testimoniano approcci diversi alla progettazione, frutto dell’attuale processo di ridefinizione delle nuove frontiere dell’architettura, impegnata a ricomporre una nuova geografia teorica e metodologica.
Le tematiche che ne risultano sono da ascrivere al dibattito globale contemporaneo sull’architettura a cui mira la “generazione Erasmus”, che ha percorsi formativi articolati in diversi paesi europei, che viaggia con frequenza, che cerca il confronto con altre culture, che aspira a un arricchimento compositivo in quanto consapevole della difficile sintesi tra le identità locali e globali.
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