15/12/2010 - Il comune di Roma ha lanciato il bando ricognitivo per l'individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi - relitti urbani - disponibili per interventi di recupero finalizzati all’incremento delle dotazioni di servizi e della qualità urbana in periferia.
Entro il prossimo 3 febbraio 2011 i proprietari di edifici fatiscenti o di terreni abbandonati (ma anche di ex manufatti industriali e capannoni in stato di degrado) potranno presentare proposte di recupero per realizzare "servizi di interesse urbano e metropolitano, infrastrutture e case", avendo in cambio la possibilità di ricostruire a condizioni vantaggiose.
Idea di fondo, coniugare ripresa delle attività in edilizia e miglioramento urbano nelle periferie.
Con il bando, il Campidoglio intende in primo luogo compiere una ricognizione sistematica dei "relitti urbani" suscettibili di recupero architettonico e urbanistico. Il grosso si trova sulle consolari est (Casilina, Prenestina, Tiburtina) e sulla direttrice Ostiense-Colombo.
I requisiti per aderire al bando sono i seguenti:
- gli edifici non devono essere abusivi e il loro volume non può essere inferiore a 10 mila metri cubi;
- i terreni non edificati devono avere superficie non inferiore ai 2 ettari.
Altri "paletti" fondamentali: esclusi dal bando il centro storico e l'agro romano.
Vietato cambiare la destinazione d'uso quando questa è residenziale. Chi costruisce case deve garantire che il 20% delle nuove edificazioni sia destinato ad "housing sociale" e a servizi.
I "premi di cubatura": per singoli edifici demoliti e ricostruiti si può incrementare il volume fino a un 35% in più, per le aree edificate fino al 40%, per quelle non edificate (o interessate da vincoli ambientali) fino al 50%.
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