17/12/2010 – Primo weekend al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma per la neo inaugurata mostra “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida”.
L’esposizione, in corso fino al prossimo 20 marzo, è dedicata all’ingegnere, architetto, progettista strutturale, costruttore ma anche scrittore e docente universitario, nell’ambito di un ampio ciclo internazionale di esposizioni dedicate al grande talento italiano, che presenteranno ogni volta nuovi tagli e contenuti di approfondimento.
Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida presenta la complessa ricerca dell’ingegnere italiano attraverso le sue opere più significative in cui la grande tradizione artigianale italiana si unisce con efficacia ai sistemi di prefabbricazione, consentendo la realizzazione di opere di dimensioni monumentali. È così che le qualità del cemento armato, forza e duttilità in un unico materiale, diventano per lui continua fonte di ispirazione.
Nella sua tappa romana, la mostra propone un vasto approfondimento sulle opere di Nervi per le Olimpiadi del 1960, di cui si celebra quest’anno il Cinquantenario: Cassius Clay sul podio nella gloria delle onde della cupola del Palazzo dello Sport, un ginnasta che durante l'esercizio agli anelli sembra incarnare la tensione delle nervature della cupola del Palazzetto, una deliziosa Grace Kelly, accompagnata personalmente da Nervi all'Eur, rapita dalla bellezza della costruzione: sono gli scatti delle agenzie internazionali che segnalano al visitatore la sezione Roma. Ingegno e costruzione dedicata alle opere realizzate da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi di Roma 1960 all'interno della mostra Pier Luigi Nervi. Architettura come Sfida.
La sezione si articola in più quadri. In primo piano, i disegni delle quattro opere olimpiche - il Palazzetto dello Sport al Flaminio, il Palazzo dello Sport all'EUR, lo Stadio Flaminio, il Viadotto di Corso Francia-, che nascondono molti segreti.
Le opere di Nervi sono per la gran parte assemblate componendo pezzi leggeri prefabbricati a terra: nell'opera finita, questo processo di scomposizione e ricomposizione non è più leggibile e solo i disegni e le immagini della costruzione ci consentono di riscoprirlo.
I quattro capolavori olimpici rappresentano l'esito più interessante di questo modo di costruire, che si basa su autentiche invenzioni. In mostra sono presenti così i documenti originali di alcuni dei più di 40 brevetti depositati negli anni dall'ingegnere italiano e conservati oggi all'Archivio centrale dello Stato: sono state scelte in particolare le quattro privative industriali che proteggono le soluzioni costruttive alla base del Sistema Nervi, depositate tra il 1939 e il 1950, tra cui il ferrocemento e la prefabbricazione strutturale.
Luigi Nervi - Biografia
Laureato in ingegneria civile a Bologna nel 1913, Pier Luigi Nervi (Sondrio 1891 – Roma 1979) si dedica, nell’arco di tutta la sua carriera professionale, alla progettazione e al calcolo di strutture architettoniche. Seguendo la sua fascinazione per il cemento armato lavora a lungo presso la Società per le costruzioni cementizie a Bologna e a Firenze per poi fondare nel 1920 a Roma una propria impresa edile, la Società ing. Nervi e Nebbiosi, con il duplice ruolo di progettista e imprenditore.
A questa esperienza segue nel 1932, la creazione dell’impresa “di progetti e costruzioni” Ing. Nervi e Bartoli. Sue prime opere di rilievo sono il Cinema Augusteo a Napoli (1926-32) e le tribune dello stadio comunale di Firenze (1930-32).
Le aviorimesse progettate per un concorso indetto dall’Aviazione italiana nel 1935 (per cui si accredita il Premio) affermano il completo possesso teorico, tecnico e spaziale delle grandi coperture a struttura geodetica e ad elementi prefabbricati, per cui divenne noto.
Dopo anni di studio formula una particolare variante del calcestruzzo armato che gli permette di realizzare, nel periodo 1948-49, la grandissima copertura a campata unica in ferro-cemento del salone centrale del Complesso di Torino Esposizioni. Nel 1946 è nominato professore di Tecnica delle costruzioni e Tecnologia dei materiali presso la Facoltà di Architettura di Roma, dove insegna fino al 1961.
Dalla metà degli anni Cinquanta realizza opere importanti tra cui il grattacielo Pirelli a Milano, la sede dell'UNESCO a Parigi, il complesso per le Olimpiadi di Roma (il Palazzetto dello Sport, il viadotto di Corso Francia e lo Stadio Flaminio), il Palazzo del Lavoro a Torino, la stazione degli autobus del ponte George Washington a New York, il ponte Risorgimento a Verona, il grattacielo Victoria Square a Montréal, la cattedrale St. Mary a San Francisco, l'aula delle udienze pontificie nella Città del Vaticano.
Ai riconoscimenti professionali si aggiungono le numerose lauree ad honorem conferitegli dalle università in tutto il mondo: Buenos Aires (1950), Edimburgo e Monaco (1960), Varsavia (1961), Harvard e Dartmouth (1962), Praga (1967), Londra (1969) e Budapest (1971).
Fonte: Ufficio stampa MAXXI
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