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Torino: via libera al nuovo Centro Direzionale Lavazza
Un modello innovativo di riqualificazione urbana che unisce azione pubblica e privata
Autore: cecilia di marzo
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24/01/2011 – All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale del provvedimento che riguarda la trasformazione dell’area Ex Enel di via Bologna su cui sorgerà il nuovo Centro Direzionale Lavazza, il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino e Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo, hanno presentato ufficialmente il progetto che farà da volano di riqualificazione per un’ampia e importante area della città.
 
A illustrare i dettagli della proposta progettuale sono intervenuti l'arch. Cristiano Picco, per quanto riguarda la parte urbanistica, e l'arch. Cino Zucchi, uno dei migliori professionisti italiani di livello internazionale, che ha curato invece il progetto architettonico.
 
L’intervento riguarderà l’area delimitata dalle vie Bologna, Pisa, Ancona, Largo Brescia e Corso Palermo. La scelta localizzativa e le linee progettuali, data la forte valenza economica, urbanistica e sociale dell’intervento, sono state valutate in sinergia con la Città di Torino: "L’importante progetto di Lavazza è un segnale di fiducia nei confronti di Torino – ha dichiarato il Sindaco Chiamparino - e dimostra che nonostante il momento particolare che stiamo attraversando, imprese solide scelgono di investire qui. Il centro direzionale rappresenta un tassello fondamentale nella trasformazione e nel rilancio di tutta la zona nord della città".
 
Durante il Consiglio Comunale svoltosi ieri è stato dunque discusso e approvato il piano urbanistico realizzato dall’Arch. Cristiano Picco, che ha dichiarato: “Il progetto urbanistico propone una nuova centralità urbana, dove la vocazione direzionale degli uffici Lavazza è abbinata al recupero e alla trasformazione degli edifici storici dell’ex centrale elettrica: una nuova struttura complessa con attività di interesse pubblico e servizi, a conferire un rinnovato “effetto città” sull’intero quadrante urbano”.
Il sito che ospiterà la nuova sede – ideata con l’obiettivo di ampliare, migliorare e rendere più efficienti gli uffici direzionali Lavazza – è stato individuato in un quadrante che permette una facile accessibilità al polo industriale di Strada Settimo, composto sia dallo stabilimento produttivo, uno tra i più grandi impianti al mondo per la trasformazione e produzione del caffè, sia dal recentemente inaugurato Lavazza Innovation Center, in cui sono state concentrate tutte le funzioni del Gruppo dedicate alla ricerca e all’innovazione. L’intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia si integra perfettamente con il territorio e sarà attuato nel pieno rispetto dei canoni di sostenibilità energetica e ambientale.
 
Sostenibilità che caratterizza il progetto di Cino Zucchi, una sorta di “Nuvola Verde” che raccorda tra loro i vari fronti e gli edifici industriali conservati e convertiti a nuove funzioni, offrendo un nuovo spazio aperto ai cittadini: “Il progetto per la nuova sede Lavazza rappresenta un modello innovativo di riqualificazione urbana che unisce azione pubblica e privata” – ha concluso l’Arch. Cino Zucchi – “Un recinto a destinazione industriale si apre alla città e alla sua vita quotidiana, creando luoghi di lavoro e svago di grande qualità. Torino si conferma così un laboratorio di una nuova “metamorfosi urbana” fondata su valori di sostenibilità ambientale, di ricchezza e varietà dei rapporti sociali, di vivibilità degli ambienti, di armonia tra forme della storia e luoghi della vita contemporanea.”
 
Il grande isolato esistente tra via Bologna, largo Brescia, corso Palermo e via Ancona è riformato e aperto verso la città, mantenendone le architetture industriali di valore documentario. Il cuore del progetto è una nuova grande piazza alberata al centro dell’isolato sull’asse di via Parma, che fa dialogare il grande edificio della ex centrale ENEL con la nuova sede Lavazza. L’edificio per uffici, che comunica con la città attraverso un vasto atrio vetrato aperto su via Bologna e sulla nuova piazza verde, prende la forma di una grande “nuvola” che raccorda tra loro i vari fronti e gli edifici industriali conservati e convertiti a nuove funzioni. Il piano terra contiene funzioni in forte rapporto con il pubblico, affacciate su alcuni “giardini tematici” che creano un nuovo filtro verde tra edificio e città. Lo schema a stella dei percorsi orizzontali rende l’edificio un luogo permeabile, con spazi di lavoro flessibili affacciati verso la città e le lunghe viste sulla Mole e le colline.
L’edificio si “innesta” sulla città esistente con grande attenzione. Le altezze dei corpi edilizi e la qualità delle facciate - caratterizzate dalla fitta tessitura dei brise-soleil in pietra e metallo e dagli accenti volumetrici delle “serre” - sono attentamente studiati in rapporto all’orientamento solare, alla qualità degli spazi aperti e agli edifici del contesto.

Fonte: comunicato stampa Lavazza

  Scheda progetto: Nuvola Lavazza
Andrea Martiradonna
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Cino Zucchi
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Andrea Guermani
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