11/01/2011 – Milano, Mosca e Istanbul sono le tre città protagoniste della mostra fotografica di Gabriele Basilico, in corso fino al prossimo 6 febbraio presso il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno.
La fascinazione esercitata sul fotografo dagli enormi spazi silenziosi dei capannoni industriali nelle periferie milanesi è la protagonista dei 40 scatti in bianco e nero di “Milano ritratti di Fabbriche 1978-1980”. Immersa in un silenzio senza tempo, l’architettura industriale appare quale tratto quintessenziale “inciso sul corpo” della città.
Nel progetto “Mosca Verticale 2007-2008” la capitale russa viene ritratta dalla sommità delle sette torri staliniane, fiore all’occhiello dell’architettura del socialismo reale, realizzate la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta. In mostra, 15 fotografie formato 100x130 cm. (di cui 8 a colori e 7 in bianco e nero) e 20 fotografie a colori formato 80x100 cm
“Istanbul 05.010” è invece una serie di 30 scatti di formato differente, in bianco e nero e a colori, a testimonianza dei processi di metamorfosi urbana nella metropoli turca. Si tratta di fotografie realizzate nel 2005, su invito della IX Biennale Internazionale di Istanbul, e nel 2010, in occasione di Istanbul Capitale Europea della Cultura.
Sabato 5 febbraio 2011, alle ore 17,30, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Trinci in Piazza della Repubblica a Foligno, si terrà l’incontro col critico d’arte Achille Bonito Oliva, che illustrerà prerogative e caratteristiche dei processi di trasformazione urbana assieme a Gabriele Basilico.
Gabriele Basilico - Biografia
Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944. Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1973. Negli stessi anni inizia a fotografare concentrando il suo interesse sulla città e sul paesaggio urbano.
Nel 1983 realizza la sua prima mostra importante: “Milano, ritratti di fabbriche” al PAC di Milano. Riceve il primo incarico internazionale nel 1984: viene invitato a partecipare alla Mission Photographique de la D.A.T.A.R., voluta dal governo francese per documentare la trasformazione del paesaggio nazionale contemporaneo.
Successivamente è invitato a realizzare lavori di ricerca fotografica in vari paesi d’Europa: Italia, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Austria, Spagna, Portogallo.
Nel 1990, per la mostra “Porti di Mare”, riceve a Parigi il “Prix Mois de la Photo”. Progetta e realizza la mostra e il volume “Bord de mer”.
Nel 1991 prende parte alla Mission Photographique sulla città di Beirut, devastata dalla guerra.
Nel 1994 la Fondazione/Galleria Gottardo di Lugano gli dedica un’ampia retrospettiva su 15 anni di fotografie (1978-93), raccolte nel libro “L’esperienza dei luoghi”.
Alla VI mostra di Architettura della Biennale di Venezia (1996), riceve il premio Osella d’oro per la fotografia di architettura contemporanea. Nel 1999 pubblica il volume “Cityscapes” che illustra in 330 immagini il suo lavoro dal 1984. Da questo volume nasce la mostra omonima presentata nella primavera del 2000 allo Stedelijk Museum di Amsterdam e succesivamente a Porto al CPF (Centro Portugues de Fotografia), a Rovereto al MART (Museo d’Arte Moderna di Trento e Rovereto), e a Buenos Aires al MAMBA (Museo d’Arte Moderna). Nell’estate dello stesso anno svolge un lavoro di ricerca sull’area metropolitana di Berlino su invito del DAAD (Deutscher Akademischer Austausch Dienst).
Nel 2000 riceve l’incarico dall’IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna) di Valencia di realizzare un’indagine fotografica sulla città di Valencia per l’esposizione e il libro “Milano, Berlin, Valencia”. Nel 2001 realizza un’estesa campagna, denominata L.R.19/98, sulle aree dismesse della Regione Emilia Romagna, e inizia un’ampia ricerca sull’area archeologica della regione Provence-Alpes-Cote d’Azur dalla quale viene tratta la mostra “Provincia Antiqua” per i XXXIII Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Nel giugno 2002 riceve da PhotoEspana per il volume “Berlin” il premio per il miglior libro fotografico dell’anno.
Nell’estate 2002 si apre alla GAM (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) di Torino un’ampia rassegna dei suoi lavori dal 1978, e nel settembre, alla GAMEC (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) di Bergamo, “Paesaggio Contemporaneo”, un dialogo tra fotografia e pittura con il pittore Salvo.
Nello stesso anno riceve dalla Provincia Autonoma di Trento un incarico per realizzare un ampio lavoro di documentazione sul territorio della provincia stessa, che si è concluso con una mostra al MART (Museo d’arte Moderna di Trento e Rovereto) di Rovereto.
Il 2003 è segnato da due ritorni in due luoghi rilevanti nel percorso operativo di Gabriele Basilico: il nord della Francia, dove su invito della città di Cherbourg, riattraversa e riosserva il paesaggio già percorso nel 1984-5 per la campagna della D.A.T.A.R., e Beirut, dove fotografa per la rivista Domus la parte centrale della città, ora ricostruita, dagli stessi punti di osservazione del lavoro condotto nel 1991. Da questi due ritorni sono stati tratti i due volumi “Bord de mer” e “Beirut” 1991 (2003)”.
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