18/01/2011 – Viene da Cagliari il team vincitore del concorso “Architetture per i Litorali Sardi”, relativo alla località di Sant’Anna Arresi - Teulada (CA). Guidato dall’ing Costantino Manca e composto dai colleghi Valentina Pisu, Arianna Melis, Alice Marongiu e Alessandro Sitzia il gruppo ha meritato un premio pari a 15mila euro.
Lanciata dalla Regione Autonoma della Sardegna la competizione è nata al fine di promuovere lo studio e la ricerca progettuale nel campo delle strutture temporanee e amovibili, connesse ai servizi alla balneazione previsti per 8 litorali della Sardegna, in grado di interpretare le caratteristiche del contesto ambientale e culturale in cui si collocano. Il premio complessivo stabilito ammontava a 240.000 euro.
“La strategia progettuale mira a completare e arricchire, per quanto riguarda l’offerta di servizi, quanto già disponibile, se ritenuto coerente con i principi di tutela e valorizzazione del sito, e interviene più nella direzione di una razionalizzazione e qualificazione la dimensione spaziale complessiva, promuovendo nuovi e più sostenibili approcci alla risorsa “mare”. Le scelte tecniche e progettuali integrano e rafforzano le potenzialità della strategia che ispira il progetto, rendendola esplicita attraverso una forma e una struttura capace di veicolare il messaggio in modo più o meno esplicito”, fanno sapere dal gruppo vincitore.
“Due sono gli elementi strutturali che caratterizzano il progetto: la strada e i pontili. La scelta del pontile, di evidente forza simbolica, è giustificata dall’esigenza di non gravare sul cordone dunale, elevando su sostegni puntuali le attrezzature a servizio della balneazione, riducendo quanto più possibile il trasporto di sabbia indotto dal traffico di attraversamento – si legge nella relazione di progetto. Una superficie di doghe di legno permeabile, poggia su portali metallici. Lo sviluppo dei quattro pontili viaggia su misure dell’ordine di 70 metri di lunghezza per circa 6 metri di larghezza".
Sono piazze lineari su cui si allineano i prismi lignei vergati che possono correre sui binari disposti eccentricamente per lasciare costantemente libero lo spazio per il transito. Ogni blocco contiene la predisposizione per gli impianti così che possa essere attrezzato secondo le diverse esigenze. I pontili rappresentano le nuove polarità del sistema: sono corridoi attrezzati che allineano blocchi funzionali tematici: chioschi, servizi igienici, docce, strutture per lo svago, attrezzature per lo sport. Il tema funzionale può cambiare per assecondare esigenze specifiche, quali eventi, mostre, manifestazioni. Il modulo elementare che costituisce infatti la cellula minima del sistema può essere corredato da forniture specifiche e assemblato nelle configurazioni consentite dai binari. Lo spazio si presta ad interpretare senza limiti prefigurati i bisogni che possono insorgere in funzione del clima e della stagione, accompagnando l’evolversi delle istanze di una utenza sempre diversa.
Sul pontile inoltre i pieni e i vuoti, le superfici e i volumi possono essere composti secondo le mutevoli esigenze: orientando la terrazza unicamente verso il mare e arretrando i servizi verso la pineta e viceversa, oppure creando piccoli e più intimi “cortili” intermedi. La flessibilità compositiva è sostenuta da un sistema di cavidotti nascosti che corrono lungo il pontile, sotto i binari, e che collegano infine tutte le reti al collettore centrale collocato sotto la superficie stradale. La struttura del prisma ligneo prevede la disposizione di pannelli fotovoltaici sulla copertura, che riproposta su tutti i componenti del sistema non solo garantisce la piena autonomia delle attrezzature, ma consente altresì di illuminare la strada che corre tra la pineta e il sistema lagunare, con la disposizione di corpi con lampade a led. Il posizionamento dei punti luce dovrà mediare tra le istanze di confortevole percorrenza anche nelle ore serali della nuova passeggiata a bordo stagno e le indicazioni per il rispetto delle abitudini delle specie che abitano gli stagni. La strada viene riconfigurata per segnalare quello che attualmente è solo un sentiero prodotto dal consolidato ed improprio uso dell’automobile. Il disegno proposto enfatizza le slabbrature del tracciato che penetrano lo spazio peristagnale, regolarizzandole con una spezzata che crea occasioni di sosta per il bird watching. Il trattamento superficiale con terra stabilizzata consente di conservare l’aspetto attuale, garantendo allo stesso tempo una buona stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici.
É la strada che costituisce la spina delle reti impiantistiche. Le torrette di avvistamento, anch’esse in legno e acciaio, sono state progettate nel dettaglio per poter essere ripiegate su sé stesse e trasportate altrove per essere conservate o riutilizzate, così da liberare la spiaggia durante i mesi più freddi, restituendole il carattere di naturalità che preconizza una sorta di rigenerazione periodica del sistema. Tutte le strutture oggetto della proposta sono state concepite per poter essere smontate, riposizionate, riciclate anche in altri contesti, smembrate e ricomposte secondo soluzioni di volta in volta differenti. Sono macchine in movimento, vive, il cui rigore formale nasconde la vera forza della loro carattere: una sostanziale flessibilità che le rende adattabili alle istanze del sistema ambientale che le ospita e disposte a soddisfare la domanda di servizi di un’utenza sempre più esigente.
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