26/01/2011 – Il progetto per la riqualificazione del Parco di via delle Palme a Roma, progettato da studioUAP e Paesaggi&Paesaggi, è stato premiato quale migliore iniziativa per l'innovazione e la qualità urbana nella categoria partecipazione alla sesta edizione del Premio IQU.
Il progetto riguarda un parco pubblico in stato di abbandono nel denso quartiere perferico di Centocelle ed è posizionato in posizione strategica tra scuole, servizi sociali e il CSOA forte Prenestino. La riqualificazione del giardino è stata avviata su iniziativa del Municipio Roma VII attraverso un processo partecipato con fondi regionali.
Il primo workshop ha visto la partecipazione di associazioni e abitanti che seduti in circolo hanno espresso ognuno i propri timori e i propri desideri. I risultati sono stati un obiettivo comune (il sogno per il giardino di Don Cadmo Biavati è farlo diventare un luogo sicuro adatto alla socialità con garanzia di manutenzione nel tempo e cura del verde), la presentazione di 24 proposte e il forte desiderio di attivare una gestione attività del parco da parte degli stessi cittadini.
Il secondo workshop ha focalizzato le priorità degli interventi. I partecipanti riuniti in gruppi di lavoro hanno deciso le priorità secondo la disponibilità delle risorse disponibili per poi confrontarsi tutti insieme e individuare un progetto condiviso.
I risultati sono stati ripartiti su tre piani di lavoro, condivisi anche dallo stesso Municipio: interventi da realizzare con I fondi disponibili, interventi da realizzarsi da parte di altre autorità competenti; attivazione di un processo di autogestione del parco da parte dei cittadini e delle associazioni.
L'importo complessivo dei lavori riguarda per 97.500 euro il giardino Don Cadmo Biavati (erano inizialmente 92.500 euro) e per 20.000 euro l'area dell'asilo (erano inizialmente 25.000 euro). I lavori saranno conclusi entro il giugno 2011.
Nel progetto di Studio Uap, il giardino nella sua nuova configurazione riconferma la sua struttura originaria. La “nuova” area verde è concettualmente suddivisa in due zone: la prima, lungo via Chiavenda, aperta al libero transito; la seconda, lungo via delle Palme, recintata.
Il percorso centrale, che attraversa ambedue le aree, è confermato e ridefinito nei bordi con intervento di recupero delle parti ammalorate valorizzandolo come asse principale del giardino. Il percorso sarà pavimentato con sabbia calcarea e dotato di arredi urbani per creare spazi di incontro e convivialità.
Percorrendolo s'incontrano:
- il parco aperto, in cui si interviene integrando le aree a prato e con l’adeguamento delle panchine;
- l'orto didattico, in cui si prevede un intervento di bonifica di parte dell'attuale percorso in prossimità del centro anziani per ricostruire condizioni di naturalità che consentano la coltivazione;
- l’area cani, dotata di una recinzione arborata e dotata di cestini, fontana e panchine;
- la piazza di accesso, quale punto baricentrico tra il giardino aperto e quello recintato dotato della fontanella preesistente e sistemato con panchine e siepi fiorite a bassa manutenzione;
- l’Orto dei fiori per rendere percepibile la “stagionalità” in un giardino oggi privo di caratterizzazione;
- la nuova recinzione e il relativo cancello per proteggere la parte più attrezzata del giardino;
- l'area gioco ragazzi all'interno del preesistente campo di pattinaggio in cui è ricostruita la pavimentazione, recuperate le recinzioni e sistemato il campo con resine colorate per un uso polifunzionale: pattinaggio, calcetto, pallacanestro, pallamano, ecc.;
- lo spazio per spettacoli, in prossimità dello spiazzo che ospiterà in futuro il chiosco, con la sistemazione di sedute in legno che sfruttano il dislivello planimetrico e un palco, anch’esso in legno, nell'area pianeggiante;
- l’area giochi bimbi, con le nuove occasioni di gioco: l'altalena a cesto, la piramide di corda, lo scivolo da pendio, l'equilibrio
- l’area delle piante subtropicali fra le palme in un tratto di giardino.
Gli interventi previsti dovrebbero consentire di far percepire nuovamente il giardino quale punto di riferimento per le persone del quartiere soprattutto per la compresenza di molte attività, tipologie di fruitori e, soprattutto, per il coinvolgimento degli stessi cittadini nell’ideazione e nella gestione del giardino.
Fonte: Ufficio Stampa StudioUAP
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