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La nuova funivia del Monte Ivigna di Roland Baldi
Un cubo rosso di lamiera stirata domina il panorama
Autore: cecilia di marzo
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04/02/2011 - Le stazioni della funivia a monte e a valle del Monte Ivigna vicino Merano sono state oggetto di un concorso di progettazione vinto dall’architetto bolzanino Roland Baldi. Entrambe sono state realizzate ed inaugurate lo scorso 24 dicembre.
 
Obiettivo del concorso della stazione a monte, e in seguito anche del progetto realizzato, era l'adeguamento dell'attuale stazione a monte “Piffinger Köpfl“ allo standard tecnico attuale, tramite la completa ricostruzione del manufatto. Finalità del progetto, offrire il massimo comfort agli utenti in una contemporanea cornice architettonica d’impatto, cogliendo al meglio le potenzialità del sito e dell'inserimento nel paesaggio. Come indicato dal bando, la vecchia stazione è stata completamente sostituita dal nuovo manufatto, slittato di circa 12 m verso sud, in direzione Piffing.
 
La nuova stazione della funivia si compone sostanzialmente in quattro corpi edilizi nettamente differenziati tra loro per materiale e forma: un basamento, l’involucro rosso del macchinario perpendicolare al pendio, due volumi vetrati per i binari a entrambi lati dell’involucro e il blocco in linea del bistrò e zona picnic, che annuncia la presenza della stazione in direzione Piffing.
 
Il livello interrato ospita una buona parte dei vani tecnici e delle sale macchine, nonché il ricovero per i mezzi speciali (gatti delle nevi) e i generatori di neve, con l'officina e il magazzino ricambi. Per ottenere una razionale distribuzione degli spazi e garantire la loro illuminazione naturale, i vani originariamente previsti per motori secondari e fune ausiliaria, sono stati trasferiti ai piani superiori e in copertura.
 
Al piano terra si trovano le banchine con la zona d'attesa per i viaggiatori e cassa con la sala comandi. Di fronte alla zona d'attesa già nel volume del bistrò si trovano l'accesso alla zona ristorazione, i servizi e un magazzino. Sempre nel volume del bistrò accanto all’ingresso è situato un deposito sci e verso nord gli ambienti per il personale e il vano caldaia accessibile dall'esterno.
 
Al primo piano si trovano il bistrò, la zona picnic e uno spazio d'animazione per bambini, con i relativi vani accessori, rivolto verso la collinetta dei bimbi con una facciata interamente vetrata. Lungo la facciata si sviluppa la terrazza panoramica-solarium, innestata direttamente nel pendio che si gira attorno alla facciata nord dell´edificio in modo tale di affacciare la valle.
 
La facciata verso valle è prevalentemente chiusa, ma grazie a diversi intagli vetrati fra l´altro ad altezza d'occhio offre allo sguardo un’ininterrotta panoramica in direzione di Merano. Dove la visuale è coperta dal cubo rosso si trovano cucina e magazzino. La zona del bistrò è direttamente collegata dalla scala interna ai bagni del piano terra.
 
L'accesso di mezzi pesanti e cingolati al livello interrato è garantito da una rampa a salire collocata a ovest, e grazie al rimodellamento del versante nord, la rimessa e la cabina di trasformazione risultano accessibili anche dal lato superiore, lungo la strada. Al piano interrato si trova l'accesso esterno ai vani tecnici riservato al personale, collegato dalla scala interna a tutti gli ambienti di servizio. Al piano terra si è situato l´ingresso principale alla stazione, ai locali ristorazione e l´uscita della funivia. La differenza di quota favorevole permette di scendere con gli sci ai piedi verso le piste. I locali di ristorazione si raggiungono direttamente anche attraverso la terrazza che dispone di due proprie scale all'aperto.
 
Il basamento si manifesta come muro di sostegno in calcestruzzo bocciardato. L´involucro rosso, realizzato in traliccio d'acciaio, è rivestito di lamiera stirata offrendo protezione alle intemperie.
I binari e la zona d´attesa sono eseguiti con una facciata vetrata che permette la vista panoramica verso la valle. Il blocco trasversale presenta verso monte una facciata in vetro che si chiude progressivamente sui lati corti, quasi fosse un codice a barre, con pannelli sandwich solcati da tagli vetrati distribuiti in modo tale da far godere liberamente la vista verso valle. La terrazza è realizzata in struttura lignea.
 
Il versante è stato modellato in modo tale da poter essere percorso con gli sci ai piedi e permettere una buona visuale dalla terrazza. Le sistemazioni esterne tendono a mantenere lo stato naturale, predisponendo superfici pavimentate solo in prossimità degli accessi alla funivia e dell'accesso dei mezzi, che è stato trattato, nel rispetto del paesaggio, con un impiantito adeguato alla sua funzione.
 
Per la stazione a valle il concorso prevedeva l'adeguamento della vecchia stazione della funivia Ivigna “Naif” allo standard tecnico attuale. La vecchia stazione a valle è stata completamente sostituita fino all'esistente pozzo dei contrappesi. Il nuovo impianto è composto sostanzialmente da due corpi edilizi intersecati e tra loro nettamente differenziati per materiale, forma e funzione in modo da esibire espressamente la loro funzione.
 
Il primo di questi, un corpo a copertura piana a due livelli fuori terra realizzato in struttura massiccia, ospita tutti i principali ambienti e i servizi connessi all'esercizio della funivia e il collegamento interno coperto alla banchina. Questo lineare corpo geometrico, composto di due compatti volumi paralleli e sfalsati, non si annette fisicamente all'edificio esistente del Bistrò ”Viva” (ad eccezione dell'esistente pozzo dei contrappesi), mantenendosi costruttivamente e spazialmente autonomo, in modo da formare verso sud un generoso e invitante ambito d’ingresso iniziando con le casse poi seguito dal noleggio sci e i servizi pubblici per raggiungere l'ampia rampa d'accesso, che porta alle banchine del piano superiore.
Per evidenziare il nuovo edificio dal vicino bistrò “Viva”, conferendogli il necessario carattere simbolico, e non in ultimo, per dotarlo anche di adeguato riparo dalle intemperie (ad es. per la frequente manutenzione) si è optato per racchiudere in un involucro tutto il nucleo tecnico della mobilità, contenente le macchine e le vasche per le cabine. Il generoso involucro risultante spicca cromaticamente con evidenza su gli altri corpi edilizi dando identità e riconoscibilità alla stazione della funivia. Intersecato con l'edificio lineare nel quale è inserito questo volume dalla forma dinamica è completamente chiuso fino al lato rivolto a monte, dove si apre completamente, quasi fosse uno schermo televisivo, rimandando alla stazione a monte. Il trattamento dell'involucro con l'evidente colore rosso rimanda alla dinamica del trasposto, al continuo passaggio delle cabine e simbolicamente, al salire da terra verso le alte vette di Merano 2000.
Mentre il corpo lineare a due piani con le facciate in calcestruzzo a vista piuttosto chiuse si mantiene sullo sfondo e tende a fondersi nel contesto delle pareti rocciose circostanti, l'involucro della funivia salta chiaramente in primo piano e manifesta funzione e contenuto dell'edificio. La copertura dell'involucro di spicco riprende la pendenza dell'adiacente bistrò e richiama la pendenza e la direzione delle funi, ricollegandosi formalmente all'esistente e insieme rimandando alla stazione a monte e sottolineando il passaggio delle cabine.
 
L'accesso principale all'edificio su lato sud della stazione è costituto da un ampio ambito esterno coperto e facilmente individuabile e direttamente servito da una fermata del trasporto pubblico locale. Nelle immediate vicinanze dell'edificio e della rampa alle banchine si trova il settore est del parcheggio, riservato ai pullman. Il riguardo verso le famiglie e verso l'ambiente e il sostegno ad un innovativo concetto del traffico sostenibile per i collegamenti tra il centro città e Merano 2000, fanno parte integrante del progetto.
 

  Scheda progetto: Funivia Merano 2000 - stazioni a valle e a monte
foto: Oskar Da Riz
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© M© Meran 2000 – Frieder Blickleeran 2000 – Frieder Blickle
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  Scheda progetto:
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Funivia Merano 2000 - stazioni a valle e a monte

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