10/03/2011 - È accarezzata dalle brezze dell’Oceano Pacifico la Leaf House di Undercurrent Architects. Il cottage, realizzato a qualche chilometro da Sydney (Australia), sorge su una scarpata con vista mare e funge da dependance di una residenza privata di più ampie dimensioni.
Tre elementi caratterizzano la casa: la suggestiva copertura dalla forma organica; il piano principale, ospitante le aree comuni della residenza ed il livello semipogeo con gli ambienti più privati e “intimi” del cottage.
La copertura dell’edificio è realizzata attraverso l’impiego di fogli in rame e acciaio sovrapposti, che, specie nei mesi autunnali, creano una sorprendente gioco di riflessi il fogliame del giardino di pertinenza e la natura circostante.
La forma del tetto, simile a quella di una foglia, è studiata per minimizzare il peso della copertura e massimizzare gli spazi interni. Tetto e pareti sono uniti da pannelli in acciaio curvato. A sostenere il tetto sono tubi in acciaio bianco dall’andamento flessuoso, elegantemente intrecciati l’un l’altro come rami di un albero.
Il lato della casa che si affaccia sull’Oceano è “concentrato” in un unico punto di carico, in modo da lasciare libera la vista sul paesaggio. La parte più alta del cottage è sostenuta da un gruppo di sei colonne inclinate.
Il livello principale ha gli interni comunicanti con il giardino. Nelle ore diurne questa zona della casa è illuminata naturalmente grazie alla presenza delle grandi pareti in vetro incolore che descrivono l’intero perimetro dell’edificio. Inoltre le aperture generate dall’intersezione tra le sezioni metalliche del tetto permettono ulteriore afflusso di luce nelle varie aree della casa, prime fra tutte soggiorno, cucina e sala da pranzo (quest’ultima è collocata in posizione attigua a una veranda e a un solarium).
Le aree più private del cottage, in particolare camera da letto, living room e sala lettura, sono inserite nello zoccolo semipogeo in pietra arenaria su cui poggia tutta la casa. Questa porzione dell’edificio sporge parzialmente sulla scarpata dove l’edificio ha sede, per “catturare” luce naturale ed affacciarsi su punti panoramici.
Risultato finale: una relazione osmotica tra paesaggio e struttura.
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