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11/04/2011 – È una foresta artificiale progettata con i software di calcolo parametrico quella firmata dai milanesi di Studio Zoppini per il palazzetto di pattinaggio “Oval” di Gangnueng, con cui la città sudcoreana di PyeongChang si candida a sede delle Olimpiadi Invernali 2018.
Dopo aver ricevuto due no dal Comitato olimpico internazionale in seguito alla candidatura per l'organizzazione dei Giochi olimpici invernali 2010, assegnati alla città di Vancouver, e quelli del 2014, assegnati alla città russa di Sochi, PyeongChang scende nuovamente in campo puntando sul progetto dello studio italiano, già autore del costruendo Palazzetto Oval di Sochi (Russia) nonché del celebre Oval-Palasport per le gare di velocità su ghiaccio realizzato in occasione dei giochi invernali di Torino 2006.
A contendersi il titolo di Città delle Olimpiadi Invernali 2018 sono Annecy (Francia) e Monaco di Baviera (Germania). La decisione finale della commissione olimpia sarà annunciata il prossimo 6 luglio a Durban.
“Obiettivo del nostro progetto è quello di creare uno spazio pubblico che soddisfi le seguenti esigenze: dotare la città di Gangneung di un impianto sportivo di alta qualità funzionale ed architettonica e di una pista di pattinaggio in grado di garantire le massime prestazioni durante le Olimpiadi Invernali; diventare un edificio polifunzionale da utilizzare dopo i Giochi Olimpici come una struttura capace di ospitare sia esposizioni sia eventi sportivi; diventare il centro della riqualificazione urbana e sociale del Business Park di Gangneung - spiegano da Studio Zoppini.
Il concetto progettuale prende spunto dall’ambiente naturale circostante, caratterizzato dalla presenza di ampie pinete. L'architettura dell'edificio è dunque un omaggio al bellissimo paesaggio ed un richiamo all'atmosfera dei primissimi ovali per il pattinaggio di velocità: è stato ricreato un bosco artificiale in cui atleti, spettatori ed utenti in generale avranno la sensazione di essere racchiusi all'interno di una foresta.
Il tetto è caratterizzato da una spettacolare struttura a cavi in cui gli elementi compressi sono lastre di acciaio che fungono anche da dispositivo di illuminazione (luce naturale indiretta) e dispositivo acustico. E’ stato lasciato aperto il lato nord dal quale si ottiene l'immagine architettonica più forte.
Il progetto è inoltre conforme al piano generale in cui VIP, Media, atleti ecc. accedono da sud e gli spettatori da nord. Chiaramente i prospetti lunghi sono preferiti durante l'evento olimpico in quanto consentono un maggiore accesso diretto alle tribune in modo controllato e in sicurezza mantenendo la separazione tra spettatori, vip, media e atleti. Nella modalità post-olimpica, le aree di passaggio più ampie consentono un migliore accesso a mostre ed eventi.
La facciata sud è stata progettata come una continuazione del tetto in modo che possa anche servire per il controllo della luce naturale, mentre la facciata nord è stata lasciata trasparente per consentire la vista dentro e fuori la struttura.
Sia gli atri sia la stessa sala principale sono stati progettati in modo da dare agli utenti la sensazione di essere immersi e circondati da montagne e foreste.
Gli impianti tecnici e i servizi sono concentrati sui lati est e ovest che sono i meno appetibili per il pubblico. Inoltre, il lato nord non presenta il problema di dover limitare l’irradiazione solare, che invece è facile da controllare lungo il lato sud quando il sole è nel punto più alto. Al contrario, sui lati est e ovest la luce solare causa di solito più problemi a causa dell’angolazione bassa in cui si trova il sole, che può creare problemi di abbaglio e di riflessi, particolarmente se c’è ghiaccio davanti alle vetrate”.
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