21/04/2011 – Confini indecifrabili, geometrie rarefatte e ambientazioni sussurrate definiscono Immaterial House, la casa immateriale immaginata da Piero Lissoni, con la collaborazione di Elisa Ossino, all’interno dello showroom Porro duriniquindic per la settimana milanese del design.
Deriva da un nuovo atto di complicità tra il marchio milanese e il proprio progettista di punta - voluto come art director nel lontano 1989 e maestro indiscusso della leggerezza nel design, di un approccio minimalista che predilige la sottrazione successiva di peso e materia per ottenere creazioni dove la qualità, la piacevolezza estetica, le proporzioni si respirano in ogni dettaglio – l’installazione che ha voluto rinfrescare come un soffio leggero, come un sogno ad occhi aperti, la movimentata settimana del Salone del Mobile.
In uno scenario completamente buio, illuminato attraverso fari che sparano da terra fasci di luce, si percepisce gradualmente una sottile ragnatela di filamenti: una trama leggera in tubolare metallico che si insinua tra gli elementi architettonici dello spazio espositivo su due piani a definire il profilo wire-frame di un’architettura appena accennata, costituita da 6 ambienti in tutto, scatole stilizzate dalle forme differenti abitate dai prodotti più conosciuti del catalogo Porro.
Un primo piccolo box rettangolare gioca sul contrasto drammatico del bianco e del nero interpretato da due icone come la chaise longue Nouvelle Vague di Christophe Pillet in materiale termoplastico, una S aperta che si impone nello spazio per la grande forza espressiva, e il tavolino Balancing Boxes delle Front, costituito da una serie di scatole in metallo verniciato sovrapposte con irregolarità, in equilibrio nello spazio.
Una sorta di atrio, che conduce ad una grande ambientazione in cui tutto porta la firma di Piero Lissoni: dal tavoloMinimo in massello di hemlock laccato nero, la semplicità di una tavola orizzontale rialzata su basi di sostegno inclinate inserite ad incastro, alla modularità quadrata di Modern, declinato in una composizione bassa con piede “lama” e in pensili sospesi nella variante Material House, con contenitori in hemlock massiccio e vani verniciati a mano in diversi colori.
Al piano di sotto, la stanza più grande ripropone l’immagine della campagna pubblicitaria 2011, dove una madia rossa Modern con ante Small che rivoluzionano l’aspetto esteriore conferendo tridimensionalità alla superficie, è accostata al tavolo Fractal con gambe a L in alluminio verniciato bianco e piano d’appoggio in laccato bianco, movimentate dall’utilizzo della libreria Sidewall nella versione su base girevole laccata bianca, tutti e 3 ancora di Lissoni.
Di fianco, è proposta la madia quadrata Black and White delle Front proposta in negativo, con superficie scura decorata da un disegno chiaro, e la panca Modern Light di Piero Lissoni in nero, che appare nello spazio come un tratto stilizzato, una linea decisa che riflette l’estetica ridotta ai minimi termini del suo progettista.
Nella rientranza rettangolare un box accoglie una selezione di Spindle Baby, la versione per bambini della celebre seduta di Piero Lissoni con struttura in tondino d’acciaio e schienale e seduta in curvato laccato, mentre una casetta ovale accoglie tutte le sedie proposte da Porro negli anni, dalla più tradizionale Camogli con schienale in corda intrecciata, alle classiche Como e Lario disponibili in diverse essenze e combinazioni materiche, alla leggera Spindle, l’avvolgente H.Chair e la soffice Soft Chair di Christophe Pillet, la direzionale Conch di Decoma Design con foto centrale, per arrivare alle ultime nate Neve e Ghiaccio …
In un rilassante equilibrio tra pieni e vuoti, luce e ombre, interni ed esterni, Lissoni compone per Porro la sua nuova canzone. Una rarefatta melodia di oggetti, a suggerire che bastano pochi pezzi, dalla forte personalità, per trasmettere la calda sensazione di casa, un dolce nido che lascia ampio spazio alle relazioni ed gli scambi tra i suoi abitanti.
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