Ishigami, Kait
07/04/2011 - In occasione del Fuorisalone, Sou Fujimoto, Akihisa Hirata e Junya Ishigami, Leone d’Oro all’ultima Biennale Architettura di Venezia, sono ospiti della galleria milanese di Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti.
Dall’11 al 29 aprile SPAZIO FMG PER L’ARCHITETTURA (v.Bergognone 27 – ang. Via Savona) va in scena con Architecture as a piece of nature, mostra a cura di Luca Molinari e Simona Galateo con Naomi Shibata e Ai Kitazawa che presenta l’eccellenza della nuova generazione giapponese ritratta dal video-artista Maris Mezulis.
“Un appuntamento che unisce tre eccellenze internazionali su un tema di forte attualità in una terra colpita da calamità naturali e disastri ecologici. Architecture as a piece of Nature vuole offrire uno spunto di riflessione per un’architettura di ricerca a favore dell’ambiente” Commentano i curatori Luca Molinari e Simona Galateo.
“Negli ultimi vent’anni l’architettura giapponese ha visto fiorire la “young generation” di cui Kazuyo Sejima, Jun Aoki e Shigeru Ban sono i principali esponenti. Recentemente una nuova generazione di architetti nati dopo il 1970 si è affermata a livello internazionale con uno sguardo diverso caratterizzato da un approccio flessibile e da un’ardita propensione verso la natura, la tecnologia e gli spazi dell’abitare. Architecture as a piece of nature è dedicato a questo nuovo scenario a partire dal lavoro Sou Fujimoto, Akihisa Hirata e Junya Ishigami, principali esponenti della young generation di oggi”. Commenta la curatrice Naomi Shibata.
Da sempre attento ai fenomeni urbani per ritrarre i cicli vitali degli spazi dell’abitare, il regista Maris Mezulis ha saputo cogliere in una video-installazione lo spirito dell’architettura giapponese di nuova generazione. Immagini e interviste di tre giovani eccellenze contemporanee, raccontano teorie e ispirazioni per una nuova architettura con un focus su tre progetti: la Final Wooden House di Sou Fujimoto, l’Apl House di Akihisa Hirata e il KAIT – Kanagawa Insitute of Technology di Junya Ishigami.
“Il film rivela le qualità dinamiche e vive dell’architettura”. Commenta Maris Mezulis “Ogni opera prende in considerazione la natura e l’ambiente da cui prende forma le opere degli studi al fine di produrre un effetto distinto.
Le proiezioni a dimensione umana accompagnate da un accompagnamento audio per ogni progetto offrono allo spettatore un maggiore coinvolgimento sensoriale”. Secondo Sou Fujimoto il futuro dell’architettura è nell’archetipo della caverna ovvero spazio funzionale primitivo non strutturato che prescinde a chi lo abita e stimola azioni di adattamento successive. Fino ad oggi ha dominato l’architettura-nido, ovvero il progetto abitativo artificiale nato per isolare dall’ambiente naturale esterno. Oggi l’architettura-caverna è in grado di stimolare nuovi usi e costumi dell’abitare nel pieno rispetto dell’ambiente.
Esempio concreto di questa filosofia è la Final WoodenHouse a Kumamoto, modulo in legno di cedro totalmente integrato con la natura circostante e strutturato internamente al fine di ricreare nuovi stimoli e azioni abitative. Come l’uomo è parte di un sistema più grande anche l’architettura deve essere in sintonia con l’ambiente; da questi presupposti Akihisa Hirata ha progettato l’Alp House a Tokyo, un complesso di edifici multifamiliari in sintonia con le forme e l’andamento ondulato del territorio circostante. Secondo Hirata, promuovendo il riconoscimento dell’architettura come parte di un ordine più grande è possibile raggiungere un nuovo tipo di libertà.
Junya Ishigami racconta il progetto per il KAIT - Kanagawa Insitute of Technology: minimale, leggero e quasi trasparente, l’edificio è in piena sintonia con la filosofia del progettista secondo il quale l’architettura non deve essere intesa come struttura artificiale che ci separa dall’ambiente naturale. Oggi l’architettura e le opere dell’uomo hanno preso il sopravvento sulla natura. Dato che il confine tra spazio artificiale e naturale sta diventando sempre più ambiguo, un nuovo ambiente comincia a prendere forma. È necessario quindi concepire l’architettura per questo nuovo ambiente.
Architecture as a piece of Nature racconta un approccio giovane e innovativo, una prospettiva diversa che
condivide però la necessità comune di rispettare e tutelare il territorio in cui viviamo. Per un futuro sostenibile è necessario che progettisti, aziende e committenti si impegnino a costruire secondo natura.
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