04/05/2011 - Villa T, dello studio ragusano Architrend - Gaetano Manganello & Carmelo Tumino, è ubicata in una zona agricola ai margini della città di Ragusa, sull’altopiano Ibleo caratterizzato da una ragnatela di muretti a secco in pietra calcarea.
Il territorio ha subito negli anni una progressiva opera di edificazione che ha mutato le sue caratteristiche originali, legate soprattutto allo sfruttamento produttivo e all’allevamento bovino; tali attività erano condotte in agglomerati rurali, le masserie, costituite da un complesso di vari edifici in pietra (abitazione dell’allevatore, stalle, luoghi di trasformazione della materia prima il latte in prodotti caseari), intorno a un cortile chiamato baglio.
Il sito del progetto ha parzialmente mantenuto tali caratteristiche e presenta, quindi, una veduta molto suggestiva sull’altopiano Ibleo.
L’esigenza principale del progetto è stata, quindi, di stabilire un rapporto intenso con la bellezza del territorio, con i suoi valori paesaggistici; naturalmente tutto questo è avvenuto senza alcun mimetismo e riferimento all’architettura rurale delle masserie, ma soprattutto costruendo, con elementi contemporanei, un rapporto dialettico di reciproca valorizzazione dove l’architettura nasce dal paesaggio e instaura un dialogo proficuo con esso.
Il ricercato rapporto con il contesto è affidato in primo luogo alla realizzazione di tre cornici lineari, slittate tra di loro, che inquadrano e sottolineano le vedute sul paesaggio.
Ad una facciata chiusa con muri in pietra, rivolta a nord, fanno da contrappunto la facciata a sud e quella a est, aperte sul giardino mediante grandi vetrate. La copertura inclinata è resa leggera dallo stacco vetrato sui muri perimetrali. Il basamento della villa è sollevato dal terreno, creando una linea d’ombra continua e una conseguente sensazione di leggerezza, mentre gli slittamenti, le asimmetrie e l’articolazione delle pareti creano una ricercata idea di movimento.
La villa presenta tre livelli, il principale al piano terra è articolato dal soggiorno in doppia altezza, dalla cucina pranzo che si prolunga in uno spazio esterno protetto, dalla camera da letto padronale e relativi servizi, bagno e spogliatoio con armadiature.
Le vetrate del soggiorno ad angolo sono senza profili metallici, e orientate verso una veduta su una preesistente masseria e sul territorio circostante. Dal soggiorno una scala in acciaio e gradini in legno a sbalzo, sale al soppalco con camera e zona studio, e scende in un grande ambiente adibito a family living affacciato su di un patio incassato nel terreno. A questo livello sono state ubicate altre due camere e servizi relativi, con vista sul patio interno.
I prospetti della costruzione sono quasi totalmente intonacati in bianco, colore che sottolinea i vari elementi architettonici e il legame con il contesto mediterraneo.
Le pavimentazioni esterne sono in gres porcellanato antisdrucciolo grigio-cemento posato a correre senza fuga con i bordi rettificati per rendere la superficie omogenea, mentre internamente è stato utilizzato una pavimentazione in listoni di rovere prefinito con una superficie spazzolata. I bagni del piano terra presentano un rivestimento in listelli di pietra asfaltica (una pietra calcarea locale con presenza di bitume asfaltico che le fa assumere il tipico colore scuro). Gli altri bagni hanno la finitura delle pareti in resina.
“Il progetto si è sviluppato non senza difficoltà, principalmente di approvazione da parte della Commissione edilizia comunale che entra in allarme e fibrillazione nei confronti di un progetto “troppo moderno” e approva incondizionatamente progetti tradizionalisti di una sconvolgente banalità. La sua realizzazione definisce un’architettura volutamente contemporanea, contro l’atteggiamento dominante di un approccio tradizionalista che ha purtroppo colmato il paesaggio italiano di villette in stile classico-rurale; costituisce una dichiarazione di ottimismo e di fiducia verso il progetto di architettura e nella sua capacità di affrancare e riqualificare il nostro territorio”.
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