16/06/2011 - S'intitola “Hana-bi” il progetto con cui il team composto da Polistudio (Riccione) assieme ai due giovani architetti Nicola Lombardi e Fiorenza Matteoni hanno meritato il titolo di vincitori del concorso di idee per la riqualificazione dell’area del porto di Fano “La darsena nella città” indetto dall’associazione Fano Solidale su impulso della società Marelift. Il secondo posto è stato assegnato ex aequo ai gruppi rispettivamente guidati dagli architetti Pasqualino Sacchetti e Davide Cecchi, mentre una menzione speciale è andata ai team di Roberta Borghi e Giovanni Pandolfi.
Nello specifico, il contest era finalizzato all’individuazione di proposte per la valorizzazione del portuale e dei collegamenti tra il Lido, la Sassonia, il porto e il centro storico della città di Fano. I progetti avrebbero dovuto proporre soluzioni per il raccordo pedonale tra il lungomare di Sassonia e il lungomare Simonetti, nonché mirare alla riqualificazione delle aree prospicienti il porto canale. In definitiva sanare “la ferita” costituita dalla mancanza di adeguati collegamenti tra l’area portuale e il resto della città; tra le spiagge di levante e di ponente e tra il mare e la città.
Il progetto vincitore, meritevole di un premio pari a 11mila euro, immagina il porto della città come un luogo integrato e denso di attività, attrattivo per cittadini e turisti, senza che questo rinunci alla sua storia e vocazione. Dalla natura viene mutuata la geometria del modo vegetale, metafora di un organismo vivo e flessibile, capace di diramarsi ed insinuarsi in spazi interstiziali, crescere e adattarsi ad un ambiente estremamente mutevole.
Come fiori che crescono nelle crepe dell’asfalto, i nuovi percorsi di progetto cercano la loro via nel paesaggio duro del porto e si aprono verso gli scorci di mare ritagliati tra i cantieri, portando nuova linfa vitale alla città.
Il team ha immaginato un’infrastruttura che accompagna e guida i flussi pedonali e, deformandosi o sollevandosi, suggerisce e permette nuovi usi e nuovi punti di vista dell’area portuale. Dove il contrasto con le funzioni produttive del porto si fa più duro i nuovi percorsi portano i visitatori alla giusta distanza di osservazione, dove esistono punti di interesse li accompagnano e guidano. Al di sotto delle grandi terrazze proiettate sul mare si creano occasioni per nuovi usi commerciali e ricreativi mentre al di sopra si organizzano attività all’aperto.
Le nuove pavimentazioni saranno in legno, leggere e naturali e costituiranno passerelle, piazze sopraelevate o semplicemente aree pavimentate protette, guidando l’accesso dei visitatori e aiutando ad organizzare e definire i confini e le relazioni tra i diversi ambiti del porto. I nuovi percorsi permetteranno di mettere a sistema le attività esistenti con nuove attività vitali, generate all’interno dell’infrastruttura stessa, cosi come all’interno dei vecchi edifici rifunzionalizzati. I nuovi spazi pubblici aperti ad un uso flessibile della città, potranno ospitare ogni sorta di attività pubblica, dagli eventi istituzionali a quelli culturali o ricreativi.
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