03/06/2011 – Roma: sono partiti venerdì 24 maggio e proseguono in questi giorni i lavori per la realizzazione del progetto Whatami dello studio romano stARTT, vincitore del concorso Maxxi Yap.
YAP (Young Architects Program) è il programma per la promozione della giovane architettura istituito a New York dal MoMA nel 2000 che, per la prima volta, quest’anno ha coinvolto il MAXXI. Il contest annuale è rivolto a giovani progettisti (neolaureati, architetti, designer e artisti), cui è offerta l’opportunità di ideare e realizzare uno spazio temporaneo per eventi live estivi, nel grande cortile del MoMA PS1 a New York e nella piazza del MAXXI a Roma. I progetti, altamente innovativi, devono rispondere a linee guida orientate a temi ambientali, quali sostenibilità e riciclo.
71 balle di fieno alte un metro e 60 cm trasformeranno una porzione della piazza del MAXXI in un arcipelago di isole verdi che, a partire dal 21 giugno prossimo, sarà location di kermesse ed iniziative culturali.
Simone Capra e Claudio Castaldo, architetti fondatori di stARTT, illustrano con queste parole il loro progetto: “E’ un arcipelago immaginario composto da isole mobili, da disporre con configurazioni differenti a seconda delle necessità e degli usi. Whatami è la contrazione di “What am I”, declinazione industriale del primo puzzle inventato nel ‘700 e costituito da una mappa geografica. Un gioco compositivo che vuole essere anche un omaggio alle mappe geografiche di Alighiero Boetti, a cui è dedicato il piazzale del MAXXI”.
Le balle di fieno provenienti dalle campagne delle Marche e del Lazio, verranno impiegate per costruire l’arcipelago di isole mobili, ricoperte con 700 metri quadri di prato lavato (solitamente utilizzato usato per i campi di calcio); una grande isola centrale fissa alta circa 2 metri e sette isole minori su ruote, che il pubblico potrà spostare in base alle sue necessità, dando vita a differenti configurazioni spaziali, illuminate, nelle ore notturne, da 18 fiori in vetroresina rossa, alti 5 metri, che di giorno contribuiranno all’ombreggiamento della piazza. È inoltre previsto uno specchio d’acqua corrente per rinfrescare e allietare i visitatori.
L’allestimento prevede un doppio processo di riciclo: realizzate prevalentemente con materiali di riuso (paglia, membrana geotessile, plastica), dopo lo smontaggio dell’installazione, le colline saranno donate al quartiere per essere riutilizzate assieme agli elementi luminosi”.
“Siamo molto orgogliosi della collaborazione con il MoMA e per noi è un’emozione annunciare l’avvio dei lavori per realizzare un progetto così giovane e innovativo – dice Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura - . Lo studio stARTT ha saputo gestire in modo ironico, leggero e creativo il confronto con lo spazio esterno del museo, così monumentale e impegnativo. Spero che il pubblico, che potrà spostare e vivere le isole in ogni momento della giornata, apprezzi questo spazio e le occasioni di aggregazione che offre”.
stARTT(studio di ARchitettura e Trasformazioni Territoriali), nasce nel febbraio del 2008 da un’idea di Simone Capra (Roma 1978) e Claudio Castaldo (Latina 1978), con lo scopo di ideare e gestire, in ogni sua fase, i processi di trasformazione che interessano l’architettura e lo spazio per le attività umane, a partire da competenze specifiche sviluppate in sede o in rete con altre strutture a diverse esperienze disciplinari. stARTT si concentra sulle trasformazioni dell’ambiente antropizzato alle varie scale di intervento ed ai diversi gradi di complessità: paesaggio, territorio, città, progetto urbano, opere pubbliche, architetture private sono il campo di attività, ogni volta solcato ed attraversato con gli strumenti tecnici dell’attività professionale e della ricerca teorica metadisciplinare.
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