27/07/2011 - Un premio al “coraggio di un intervento che qualifica e valorizza l'esistente con l'introduzione e la definizione di rilevanti valori urbani e paesaggistici, contribuendo ad invertire atteggiamenti progettualmente consolidati e ripetitivi": questa la motivazione con cui la Giuria presieduta dall’Arch. Ugo Soragni ha attribuito il Premio Piccinato 2010 ai “Black Boxes” dell’architetto Giovanna Mar nel Comprensorio AEV Terraglio. Volumi definiti e lineari, movimento e articolazione dei diversi blocchi edilizi: queste le caratteristiche del nuovo intervento urbanistico progettato con un “pensiero integrato”.
Non capannoni, ma un intervento urbanistico ad alto valore aggiunto. L’intervento dell’Architetto Giovanna Mar nel comprensorio AEV Terraglio, realizzato su committenza di Life s.r.l., si situa all’interno di una grande area per attività produttive adiacente alla tangenziale di Mestre: uno spazio di risulta, un lotto ampio ma di difficile accesso.
L’intervento ribalta i canoni costruttivi tradizionali delle aree produttive venete nel’ottica di un nuovo modello di insediamento urbanistico, atto a valorizzare la fruizione del pubblico in spazi di aggregazione.
“Abbiamo voluto a tutti i costi – commenta il progettista Architetto Giovanna Mar – spingere gli edifici ai bordi e mantenere lo spazio centrale pubblico come luogo di relazione, che deriva anche dalla felice combinazione della destinazione d’uso delle strutture”
Il principio ispiratore dello Studio Mar ha quindi inteso superare la semplice aggregazione indifferente di capannoni isolati tipici delle aree periferiche e industriali, proponendo un sistema di insediamento che prevede ampi spazi pedonali e percorsi costeggiati dal verde e che privilegia lo spazio di aggregazione, il luogo dello stare, un raccolto ma suggestivo spazio pubblico.
La diversa inclinazione e disposizione dei volumi in altezza crea scorci e prospettive diverse che rendono i luoghi interessanti per il fruitore, creando emozioni attraverso la percezione visiva dello spazio. Anche l’uso del verde dona qualità al luogo, mentre la scelta cromatica forte ed i materiali impiegati sono tesi alla durabilità, alla facilità di manutenzione e a ridurre gli effetti alteranti della vicina tangenziale.
Quattro blocchi neri, quattro black boxes variamente caratterizzati e articolati, ospitano le strutture ad uso commerciale articolate su uno o due livelli, e un edificio ricettivo, che si articola in due volumi connessi tra loro. Dalla piazza e dai percorsi ciclabili con selciato in porfido, trachite e pietra d’Istria, si raggiungono gli ingressi principali dei vari edifici, mentre gli accessi di servizio si affacciano sempre sul retro in corrispondenza del percorso stradale.
Gli ingressi principali dei tre blocchi commerciali sono evidenziati, in facciata, da pensiline e rientranze di colori diversi che interrompono e movimentano la continuità nera del sistema: blu per l’edificio commerciale, giallo per il ristorante, rosso per il centro fitness.
I corpi di fabbrica, tranne l’edificio ricettivo, si sviluppano su linee orizzontali sottolineate dalla tramatura del rivestimento, che ne evidenzia la linearità: in zinco titanio color antracite, con assetto perpendicolare rispetto alla verticalità della facciata degli edifici, il rivestimento crea un volume dinamico e un’articolazione spaziale con gli spigoli che si “aprono” verso l’alto. Completamente aperto sulla sommità, crea un’intercapedine d’aria tra il corpo di fabbrica e il rivestimento, una parete ventilata ad alto risparmio energetico, che al primo piano funge anche da passaggio per la manutenzione delle facciate.
L’Hotel è invece costituito da un volume principale, che si sviluppa su 9 piani, e da un volume basamentale rivolto verso la piazza, dove si trovano la sala conferenze ed il ristorante. Questi hanno accessi indipendenti da una corte, ma sono collegati anche internamente con l’albergo.
L’ingresso principale dell’hotel, rivolto a nord, è segnalato da una pensilina rivestita in lamiera di zinco titanio microforata. Il rivestimento color antracite riprende le facciate degli edifici commerciali: utilizzato al piano terra, nelle testate nord e sud ed in copertura a mascheramento dei vani tecnici, diventa un fondale liscio ed omogeneo davanti al quale si pone il secondo volume, che contiene le camere, le cui facciate rivolte a sud e ad est sono rivestite di pannelli di alluminio color argento.
I singoli pannelli, arretrando e sporgendo con disegno irregolare, creano un gioco di luci e di ombre che confonde e spezza il ritmo seriale delle finestre. Il rivestimento in alluminio cambia gradazione a seconda della rifrazione dei raggi solari nelle diverse ore del giorno e per le diverse condizioni atmosferiche: da un luminoso bianco argenteo durante il giorno con cielo sereno, ad un profondo grigio scuro durante la notte.
L’intervento nel comprensorio AEV Teraglio è completato da un ultimo edificio – TORRE EVA – attualmente in fase di realizzazione.
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