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Malta ecologica RÖFIX Geolehm per la Cantina Tramin
Progettare secondo natura. Intervista a Werner Tscholl
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18/07/2011 – Fondata nel 1898, la Cantina Tramin di Termeno è tra le più importanti dell'Alto Adige ed è forte dell'eccellenza dei vini bianchi aromatici, sintesi di eleganza e fragranze peculiari del territorio altoatesino. Una posizione riconosciuta anche sulla scena internazionale, grazie a premi e prestigiose menzioni.
Termeno, il cui nome in tedesco è Tramin, è l'area geografica che identifica le produzioni di vini bianchi aromatici e “speziati” definiti Gewürztraminer. Questo vitigno autoctono viene coltivato dalla Cantina Tramin nella microzona di Söll (Sella) situata a nord di Termeno. I grandi sbalzi termici tra notte e giorno e il vento quotidiano proveniente dal Lago di Garda, denominato Ora, favoriscono questa zona, considerata ideale per i vini bianchi aromatici: le temperature fresche alternate alla buona esposizione solare concentrano e preservano profumi straordinari.
Tale combinazione di fattori fa risultare la cantina come la più premiata d'Italia per questo vitigno. Nel 2010 le guide italiane del settore hanno assegnato alla Cantina Tramin il riconoscimento della “migliore bottiglia dell'anno”. Sempre nel 2010 la cantina raggiunge la seconda stella del Gambero Rosso, per un totale di 20 vini a “Tre bicchieri”.
 
Firma del suggestivo progetto architettonico, concluso nel 2010 e che segnala la presenza della Cantina Tramin lungo il versante occidentale della valle dell'Adige è l'architetto Werner Tscholl. Una struttura che diventa una scultura, un'opera capace di segnalare la presenza e la missione della cantina. Il suo impatto iconografico legato all'ambiente rende la costruzione un segnale di riconoscimento per Termeno quale porta d'entrata al paese. Tra le più importanti progettazioni di Tscholl, la Cascina Mondadori e il Messner Mountain Museum di Bolzano.
 
Per questa occasione abbiamo scambiato alcune battute con l'architetto Werner Tscholl.
 
Architetto, a cosa si è ispirato mentre pensava al progetto Tramin?
Prima di tutto a quello già esistente, ovvero un edificio degli anni '70 che abbiamo ristrutturato; per quanto riguarda l'ampliamento, vale a dire la parte nuova, ci siamo ispirati alla materia principale della cantina, la vite, l'elemento naturale da cui nasce tutto. Un segno che nasce dalla terra grazie all'opera delle sapienti mani dei coltivatori e che crea, nel caso della cantina, un involucro tutt'intorno all'edificio che la ospita.
 
In che modo la vite è protagonista?
È una vite che cresce dal cortile e si arrampica sulle due ali nuove dell'edificio. Ci troviamo nel contesto di un paesaggio splendido, immerso nei vigneti: ricreare questo elemento naturale adattandolo al meglio con l'ambiente non disturba minimamente e si integra con il territorio.
 
Quali esigenze richiede, dal suo punto di vista, progettare una cantina di queste dimensioni?
Chi è importante è il committente, l'architetto è sempre l'interprete, un fattore fondamentale per questi progetti. C'è sempre una specifica “funzione” che lo stesso committente deve sapere, come per tutte le opere. In questo caso alla cantina servivano sia degli spazi dedicati alle fasi della lavorazione che degli spazi pensati per la vendita. L'espressione dell'architettura non fa solo riferimento a questa funzione specifica, ma ha l'obiettivo di attrarre, di realizzare gli ambienti necessari con diverse forme ed interpretarle.
 
Quali materiali sono stati scelti per costruire quest'opera?
In sostanza abbiamo impiegato pochi materiali che non hanno subito particolari trattamenti, come fossero stati lasciati “al grezzo”. Nella Cantina Tramin sono stati utilizzati materiali in gran parte riciclabili come l'intonaco per le parti murarie, il legno di rovere, l'alluminio della struttura della vite e il vetro. Il tutto in piena coerenza con l'immagine che si ha della cantina, perfettamente integrata con l'ambiente.
 
Come sottolineato dall'architetto Tscholl, il materiale scelto per la realizzazione del progetto era in gran parte naturale. Su tutte le pareti all'interno dell'intera bottaia, infatti, sono stati usati dei blocchi in argilla, su cui è stato effettuato un intervento con dell'intonaco dello stesso materiale, ovvero RÖFIX Geolehm; grazie all'assoluta compatibilità dei due prodotti non c'è stato bisogno dell'aggrappo. Oltre a tutta la parte perimetrale, anche la finitura è stata realizzata con una pittura all'argilla colorata con terra naturale di colore rosso. Tra le caratteristiche principali del Geolehm, la capacità di fonoassorbenza, cioè di poter bloccare i campi magnetici e di regolare l'umidità in modo naturale.
 
Tra gli “autori” di questo livello di qualità eccellente c'è l'enologo della cantina Willi Stürz, eletto miglior enologo d'Italia 2004, un professionista che a partire dal 1995 ha portato profonde innovazioni sia al vigneto che alla cantina. Nel colloquio con l'enologo Stürz abbiamo potuto apprende la delicatezza nella scelta dei materiali di costruzione che ospitano le preziose botti.
 
In una fase preliminare abbiamo redatto un progetto per chiarire quello che volevamo fare, a partire dal magazzino, la superficie per gli uffici, il punto vendita, che in origine era un po' nascosto e oggi si trova nella parte più bella, con il panorama migliore. L'architetto Tscholl ha avuto l'idea geniale di aggiungere un piano in più rispetto all'edificio precedente; la vista sui vigneti dal terzo piano sfrutta al massimo il contesto. L'abbinamento che richiama la ramificazione della vite a noi piaceva molto.
 
Un progetto apprezzato fin dall'inizio?
La nostra paura, quando inizialmente abbiamo visto il progetto, riguardava gli eventuali problemi dati dal corpo in vetro, le conseguenze della temperatura estiva, l'impatto con il sole, ma la struttura in ferro oltre a fare ombra assimila ottimamente il calore.
Ad ogni modo la maggior parte dell'anno climatizziamo l'intero edificio con l'acqua dei nostri pozzi.
 
C'è un equilibrio tra scelta dei materiali ed esigenze specifiche per la conservazione del vino?
La maggior parte della cantina, circa il 70%, è rimasta quella di un tempo, quello che è stato fatto di nuovo è la barricaia, dove mettiamo solo le botti in legno, sia piccole che grandi. Questa cantina, sotto il livello del suolo, è adatta per questo tipo di contenitore, con un livello di umidità ed una temperatura costante.
Internamente abbiamo voluto sfruttare al meglio la gamma di materiale naturale a disposizione come l'argilla. All'interno della bottaia ci sono, infatti, due muri in mattoni di argilla non cotta, realizzati in combinazione con una speciale malta (Geolehm) che contribuisce alla creazione di una situazione di umidità costante.
Un'opera che vi ha dato grande soddisfazione.
Per noi la zona del punto vendita è importante e avere a disposizione que3sta sala dove la viticoltura “si sente” è un patrimonio importantissimo. Grazie a questa architettura abbiamo avuto l'opportunità di presentare al meglio il prodotto immerso nel suo ambiente naturale.
 
RÖFIX Geolehm è il particolare prodotto che RÖFIX ha utilizzato nel grande progetto Tramin, ovvero una malta ecologica in polvere, naturale, minerale, a base di argilla, sabbia di cava naturale a granulometria mista e fibre di canapa. Un prodotto ideale per questo tipo d'intervento grazie alle sue particolari caratteristiche.


RÖFIX su Edilportale.com

  Scheda progetto: Cantina Tramin
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