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05/09/2011 - Il Comune di Villaputzu, in provincia di Cagliari, ha lanciato un concorso dal titolo "Realizzazione di un museo nel futuro parco archeologico- fluviale di Sarcapos".
L'intervento proposto si inserisce in un'ampia operazione di riqualificazione paesaggistica finalizzata a ricucire il rapporto tra il centro abitato di Villaputzu e la foce del suo fiume, il Flumendosa.
Per questo motivo, il titolo scelto per il concorso di idee è un omaggio al fiume stesso: si è scelto di utilizzare il vecchio nome del Flumendosa, ovvero il Dosa.
Negli ultimi decenni, infatti, è andato progressivamente scomparendo l'equilibrio che ha governato per secoli questo sistema ambientale e paesaggistico, caratterizzato da relazioni complesse, che è contemporaneamente periurbano e perifluviale.
In questo periodo, l'uomo ha aumentato in maniera straordinaria la sua capacità di trasformazione dell'ambiente fisico, senza nel contempo sviluppare una consapevolezza sufficiente della portata di queste trasformazioni che ne controbilanciasse gli effetti.
Tra le trasformazioni attuate dall'uomo nella seconda parte del secolo scorso, una che ha inciso negativamente sul sistema-paesaggio è stata sicuramente la realizzazione sul colle di Santa Maria, da parte del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, di due grossi vasconi, e delle strutture di servizio annesse, per l'irrigazione della prospiciente piana di Prusciumini. Si tratta di due strutture circolari, seminterrate, realizzate in calcestruzzo armato e aventi un diametro di 28 metri.
Esse risalgono alla metà degli anni Sessanta e da allora costituiscono un segno fortemente invasivo, quasi uno sfregio, nell'equilibrio paesaggistico dell'area.
Ma il danno più grave è dato dal fatto che queste strutture sono state realizzate in un'area archeologica di enorme importanza, ovvero nel sito che è stato identificato come Sarcapos, insediamento di carattere commerciale, nonché porto fluviale, realizzato probabilmente dai sardo-nuragici e frequentato poi dai fenici, dai punici e in seguito dai romani.
Una parte di quell'area è stata recentemente sottoposta ad attività di scavo archeologico per via dei lavori di realizzazione del nuovo argine sul Flumendosa.
Tali scavi hanno portato alla luce un sistema di sepolture molto vasto, con stratificazioni che vanno dal periodo fenicio al periodo romano.
Lo scopo del concorso Dosa è quello di creare uno spazio museale costituito da strutture espositivo/museali e di supporto agli scavi, comprensive di uffici e strutture per il personale e per lo stoccaggio dei reperti.
Una possibilità sarà quella di suddividere i servizi per i visitatori e i laboratori per i professionisti del museo in due entità funzionali distinte.
E' auspicabile un collegamento naturale tra l'entità spaziale del museo e l'ambiente circostante.
Il concorso è aperto agli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ed agli ingegneri regolarmente iscritti ai rispettivi Ordini o ai relativi registri professionali dei paesi d’appartenenza.
I concorrenti dovranno presentare tutta la documentazione entro il prossimo 18 ottobre 2011.
I premi sono considerati compensi per prestazioni professionali.
Ai concorrenti primi tre classificati nella graduatoria di merito saranno assegnati i seguenti importi:
- primo classificato, 10mila euro;
- secondo classificato, 4mila euro;
- terzo classificato, 2mila euro.
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