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17/11/2011 – Il progetto per il Recupero della Centrale Mazzoni di Venezia, curato dai mestrini Gruppofonarchitetti, è vincitore del Primo Premio agli European Colour Design Award 2011.
L’intervento sulla Centrale termica, antico motore energetico della stazione ferroviaria veneziana di Santa Lucia, è stato effettuato su più di 4mila mq di superfici coperte, mille mq tra terrazze e giardini, 6 piani di altezza fuori terra, un volume complessivo di 17.434 mc, affrontando una serie di problematiche costruttive ed operative connesse al contesto ambientale lagunare in cui l’edificio è inserito ed al suo difficile stato conservativo. Nel complesso sono state realizzate 39 unità di cui 7 uffici e 32 spazi residenziali, zone attrezzate comuni comprendenti palestra, sauna finlandese, minipiscina, doccia termale, vasca idromassaggio e terrazze con viste su Venezia.
Tutto impostato sul piano del ferro e collegato al primo binario della stazione ferroviaria, l’edificio era stato oggetto in passato di pesanti interventi che ne avevano alterato l’identità. Demolita di un corpo di fabbrica negli anni ‘50 poi sostituito da un corpo terzo di scarsa qualità, privata dell’originaria spazialità esterna da un edificio vicino di scarso valore realizzato negli anni ‘60, smantellata internamente agli inizi degli anni ‘90 dalle attrezzature per la produzione del calore: questa struttura potentemente evocativa dell’architettura di Angiolo Mazzoni – tra i maggiori progettisti di edifici pubblici della prima metà del XX secolo - era una grande “scatola vuota” con un telaio in calcestruzzo armato rivestito esternamente di listine di cotto.
Le facciate esterne sono state oggetto di un restauro filologico. Nel grande vuoto esistente internamente si è realizzata una struttura in acciaio e legno autoportante, con solette di piano in calcestruzzo armato ancorate perimetralmente alle murature esterne: una soluzione leggera nel rispetto dei parametri costruttivi veneziani, ma elastica e resistente per garantire la conformità con la normativa antisismica. Proprio l’attenzione alla sicurezza in caso di evento sismico ha suggerito la scelta di organizzare tale struttura con uno schema ad incastro telai e nodi trave-colonna. Ad essa e al suo nuovo sistema di fondazioni – organizzato con un graticcio di travi e plinti in calcestruzzo armato con micropali e completato da una soletta continua superiore - sono stati affidati integralmente i nuovi carichi dell’edificio.
L’assetto statico originario dell’edificio di Mazzoni non è stato modificato e, grazie alla quota grezza di estradosso della struttura di piano terra pari a +1,80 m s.l.m., è stata garantita la protezione del piano di calpestio dall’alta marea. Inoltre tutte le partizioni interne sono state realizzate a secco, riducendo in questo modo significativamente i carichi e migliorando le relazioni sia con l’impiantistica che con le strutture orizzontali in legno. Uno specifico intervento di consolidamento si è reso invece necessario sulla ciminiera che caratterizza la struttura cui è stata garantita resistenza e stabilità mediante un rinforzo con cerchiature in fibra di carbonio.
Armonizzare i corpi di fabbrica presenti nel rispetto della loro diversità per creare spazi in cui funzionalità, piacere estetico, rispetto dei vincoli posti dall’edificio si incontrano nel segno della massima vivibilità. Per questa ragione progetto architettonico, progetto strutturale e progetto impiantistico sono stati sviluppati insieme in sincronia di obiettivi. Nello specifico:ottimizzazione degli ingombri verticali rispetto al distributivo degli alloggi e agli ambienti collettivi al fine di garantire flessibilità degli spazi e contenimento di eventuali problematiche di tipo impiantistico; collegamenti pedonali o meccanizzati fruibili senza rampe o gradini discriminanti scelta di materiali costruttivi altamente performanti isolamento “a capotto interno” funzionale ad assicurare ottima trasmittanza termica e fonoisolamento a norma di legge; impianti termomeccanici e di climatizzazione eco-sostenibili, a basso impatto visivo, con regolazione e contabilizzazione individuale, capaci di garantire un risparmio energetico di circa il 40%, pari a circa 65.000 kWh/anno per un utilizzo stimato al 50% del tempo.
Nello specifico, per ogni modulo residenziale e direzionale: sistema centralizzato con tre pompe di calore di cui una per la produzione di acqua calda sanitaria che scambiano con 22 sonde geotermiche alla profondità di circa 150 m; sistema di climatizzazione interno a pannelli radianti a pavimento a bassa inerzia termica e con contabilizzazione dei consumi individuale per ciascuna unità immobiliare; sistema di ventilazione meccanica abbinato ai pannelli radianti e con possibilità di recupero di calore; sistema di deumidificazione dell’aria; sistemi di cottura elettrici a induzione.
Serramenti a taglio termico con vetri altamente performanti appositamente realizzati per essere esteticamente simili a quelli originari. Impianti di illuminazione delle aree comuni con controllo e regolazione a orologio astronomico con moduli programmabili. Questo, unitamente alla scelta di lampade di tipo fluorescente a lunga durata e con alimentatori elettronici dimmerali con segnale di controllo digitale, permette il contenimento dei costi di manutenzione ed un risparmio energetico del 30% rispetto ad un impianto analogo di tipologia standard.
Depuratore ad esclusivo uso del complesso dotato d tecnologia a “fanghi attivati” controllato a distanza e periodicamente sottoposto a controllo qualità, per garantire funzionamento costante emissione nella laguna di acque reflue completamente depurate anche nei picchi di utilizzo.
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