© Bitter Bredt
27/11/2012 - Lo scorso sabato 17 novembre è stata inaugurata l'Accademia del Museo Ebraico di Berlino, firmata da Daniel Libeskind, a distanza di quasi dodici anni dal completamento del Museo omonimo e del Cortile di vetro, terminato nel 2007.
La nuova struttura, che occupa una superficie di 25.000 metri quadrati, è stata ricavata negli spazi dell’ex mercato dei fiori, situato proprio di fronte al museo, per accogliere un archivio, un centro educativo, un auditorium e anche una biblioteca.
Queste le parole di Libeskind in occasione dell’apertura dell’edificio: “La mia collaborazione con il Museo Ebraico di Berlino è una fonte di grande orgoglio professionale e personale. Ogni progetto offre una nuova opportunità per illuminare la storia e la cultura ebraica, di comprendere le tragedie e i trionfi e per celebrare la creatività, la capacità di recupero e l'erudizione che costituiscono l’eredità degli ebrei”.
Elemento catalizzatore dell’attenzione dei visitatori è il monito impresso in facciata, allusivo degli insegnamenti del filosofo ebraico medievale Maimonide Mosè, tradotto in cinque lingue (inglese, tedesco, ebraico, arabo e l'originale giudeo-araba della Spagna medievale): "Ascolta la verità, chiunque la dica”.
Progettata come estensione del Museo ebraico, nei temi come nella struttura, la nuova realizzazione presenta un corpo d’ingresso a forma di cubo sezionato che si staglia contro la facciata, illuminato da due grandi lucernari che ripropongono il disegno delle lettere ebraiche Alef e Bet (A e B). Dall’ingresso si accede ai due volumi regolari più grandi che ospitano rispettivamente la biblioteca e l’auditorium.
L’impiego del legno di pino intende fare riferimento alle cassette adoperate per il trasporto di volumi e oggetti preziosi e, al tempo stesso, all’involucro ‘biblico’ dell’Arca di Noè.
“In-Between Spaces” è il nome che lo stesso Libeskind ha attribuito all’edificio per descrivere lo spazio di transizione tra i tre cubi e le differenti prospettive fruibili da un unico punto d’osservazione privilegiato che consente di guardare sia all’interno della hall e sia all’esterno delle altre strutture museali.
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