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08/02/2013 - Nel corso degli ultimi trent'anni, l'architetto portoghese Eduardo Souto de Moura ha prodotto una serie di opere che sono parte del nostro tempo e che contengono echi di tradizioni architettoniche. La sua opera è una prova convincente del potenziale espressivo del linguaggio moderno e dell'adattabilità alle diverse situazioni locali. Sempre attento al contesto, al luogo, al tempo e alla funzione, Souto de Moura rafforza il senso della storia, amplificando al contempo l'espressione contemporanea.
Una delle più recenti opere dell'architetto portoghese è la riconversione ad uso residenziale del Convento das Bernardas a Tavira.
La costruzione, nata per volontà di Manuel I, risale al 1509. Dal 1530, per più di tre secoli, ha ospitato monache di clausura per poi essere convertito, dopo un lungo periodo di abbandono, a sede di una fabbrica a vapore rimasta funzionante fino agli anni '60.
Il restauro del Convento das Bernardas si basa sulla volontà di Souto de Moura di non ricondurre l'edificio all'ipotetico stato originario, ma di proseguire nelle trasformazioni subite nei secoli sfruttandole come opportunità. Il complesso è stato così trasformato in residence con 78 abitazioni preservando murature e pavimenti in pietra e volte in mattoni. L'involucro dei diversi corpi di fabbrica è stato ridisegnato così come l'alternanza di vuoti e pieni.
La grande corte centrale (75x32m) è divisa in due aree: a nord una piazza pavimentata con quattro alberi ai quattro angoli ricorda gli antichi chiostri cistercensi, a sud un'ampia vasca d'acqua (20x20m) si ispira ai grandi serbatoi posti a sud.
Nell'intervento sul Convento Das Bernardas sono concretizzate le stesse caratteristiche per la quali l'architetto portoghese è stato insignito nel 2011 del prestigioso Pritzker Architecture Prize: la sua “normalità” e il suo non essere “scontato, frivolo e pittoresco, ma intriso di intelligenza e serietà. Il suo lavoro richiede un impegno intenso non una rapida occhiata. E come la poesia, è in grado di comunicare emozioni a coloro che hanno il tempo di ascoltarla. I suoi edifici hanno una capacità unica di comunicare caratteristiche apparentemente contrastanti, di potenza e modestia, spavalderia e finezza, audace autorità e senso di intimità. Un'architettura che si rivela senza sforzo, serena e semplice, curata e poetica”.
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