14/05/2013 – Il progetto Hathigaon: Housing for Mahouts and their Elephants a Mumbai dello studio RMA Architects è stato decretato vincitore della decima edizione del prestigioso Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo.
Il progetto realizza un nuovo insediamento per 100 elefanti e per i loro custodi nella regione arida dello Rajasthan, nel nord-ovest dell’India. La strategia progettuale prende spunto dalla necessità di riqualificare un territorio devastato dallo sfruttamento indiscriminato delle cave di sabbia, utilizzando le potenzialità offerte dall’orografia artificiale creata dall’attività estrattiva: le cave divengono così bacini per la raccolta dell’acqua piovana, risorsa estremamente preziosa e strumento fondamentale di riqualificazione dell’intero intorno territoriale in termini ambientali e microclimatici.
L’iniziativa fondata nel 2003 dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e dall’azienda Fassa Bortolo vuole incentivare e promuovere architetture (costruite o elaborate in tesi di laurea, dottorato e specializzazione) che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente.
La giuria di quest'anno ha visto tra gli ospiti di onore l'architetto australiano Glenn Murcutt (Premio Pritzker 2002). Per la categoria delle opere realizzate la Giuria ha selezionato per la valutazione finale dieci progetti di cui tre sono risultati vincitori di medaglie d’oro e d’argento e sette ritenuti valevoli dell’assegnazione di una menzione d’onore.
Le due medaglie d’argento ex-aequo premiano gli interventi dello studio spagnolo Sol89, per la realizzazione di una scuola di cucina in un antico macello e il milanese DAP studio con la collaborazione di Paola Giaconia per il centro civico Roberto Gritti.
Per la categoria delle tesi di Laurea il primo premio è stato consegnato ad un gruppo di neo laureati del Politecnico di Bari (Alberto Maria Ficele, Francesco Garofoli, Sara Lagna, Vincenzo Salierno, Daniele Spirito, Francesco Vurchio), seguiti da Alessandra Alimonti e Vincenza De Vincenziis dell’Università Gabriele D’annunzio di Chieti-Pescara e Irene Toselli con un lavoro prodotto alla Harvard Graduate School of Design.
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