24/06/2016 - I lavori di restauro del Fondaco dei Tedeschi, il palazzo veneziano risalente al XVI sec. e affacciato sul Canal Grande, sono stati completati di recente. A firmare il progetto Rem Koolhaas e Ippolito Pestellini Laparelli, dello studio olandese O.M.A. - Office for Metropolitan Architecture, incaricati nel 2009 dalla famiglia Benetton di convertire i 9000mq dello storico edificio in spazi commerciali.
Lo schema progettuale di OMA è basato su un numero ben definito di interventi strategici e di collegamenti verticali a supporto della nuova funzione che stabiliscono una sequenza di spazi e percorsi pubblici. Ogni intervento è stato concepito come uno scavo all'interno della massa esistente in grado di liberare nuove prospettive e svelare la vera sostanza dell'edificio ai suoi visitatori, come un “accumulo di autenticità”.
Il progetto apre il cortile ai pedoni, mantenendo il suo ruolo storico del 'campo' urbano coperto.
La copertura è stata ricavata dalla ristrutturazione del preesistente padiglione del XIX secolo. Una grande terrazza in legno con vista spettacolare sulla città è stata aggiunta per fa sì che il tetto e il cortile sottostante diventino luoghi pubblici, aperti alla città e accessibili in ogni momento.
Sono stati creati due nuovi ingressi dal Campo San Bartolomeo e da Rialto; gli accessi preesistenti al cortile, utilizzati dalla gente del posto come scorciatoia, sono stati mantenuti; sono state aggiunte scale mobili per creare un nuovo percorso pubblico attraverso l'edificio; i vari ambienti esistenti sono stati consolidati in un modo da rispettare le sequenze originali; gli elementi storici cruciali, come le camere d'angolo, sono rimaste intoccati. Alcuni aspetti della costruzione, persi per secoli, sono stati fatti tornare alla luce: le pareti delle gallerie tornano ad avere una superficie affrescata, ma in “forma” contemporanea.
Con questo progetto sarà sbloccato il potenziale del Fondaco dei Tedeschi come un'importante destinazione per turisti e veneziani; un grande magazzino urbano contemporaneo che mette in scena una vasta gamma di attività, dallo shopping ad eventi culturali, incontri sociali e vita quotidiana.
La ristrutturazione di OMA, al tempo stesso sottile e ambiziosa, continua la tradizione del Fondaco di vitalità e di adattamento, la sua conservazione è l'ennesimo capitolo della storia illustre e a più livelli dell'edificio. Evita ricostruzioni nostalgiche del passato e demistifica l'immagine 'sacra' di un edificio storico.
L'apertura al pubblico è prevista per il primo ottobre prossimo
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