19/01/2017 - L’Hotel Palazzetto Rosso è ubicato in un palazzo della metà del XIII secolo nel centro storico di Siena. I proprietari, i francesi François ed Hélène Touber, unitamente agli architetti senesi Leonardo Ligabue e Claudia Pepi, l'hanno finemente restaurato e convertito in struttura ricettiva di charme.
Il palazzo, con molta probabilità, era già anticamente una locanda che ospitava i viaggiatori che nel medioevo giungevano per affari in Toscana, regione da sempre dedita agli scambi commerciali.
L'edificio è realizzato interamente in mattoni, materiale di grande pregio nell’epoca in cui a Siena fiorì l’architettura civile, simbolo della nascente élite di banchieri e commercianti. La facciata conserva ancora le tracce dello sfarzo che il palazzo ostentava nella via. Spiccano i grandi portali dagli archi ogivali, finemente ornati da motivi geometrici e giochi di forme dati dall’uso decorativo del mattone. Nel prospetto principale si possono ancora osservare gli originali elementi in ferro battuto che servivano da supporto ad elementi lignei ormai in disuso (ma è facile farsi un’idea di come fossero guardando la città affrescata da Ambrogio Lorenzetti nell’Allegoria del Buon Governo del Palazzo Pubblico).
L'ingresso nell'hotel avviene attraverso una piccola saletta voltata adiacente la grande sala living/breakfast, interamente in mattoni, sulle cui volte, alte 6 metri, sono affrescati i blasoni delle antiche città etrusche che hanno fatto parte della storia di Siena. L'affresco risale alla fine del XIX secolo, epoca in cui a Siena imperversava il “Purismo”, un movimento stilistico che nelle operazioni di restauro portò alla volontà restituire agli edifici un presunto stile medievale originario. Con questo spirito “ripristinatore”, l’ultimo abitante del palazzo, un antiquario, fece quelle modifiche decorative alle pareti con inserzioni architettoniche e scultoree, ormai parte integrante dell’edificio. Due grandi lupe che allattano i gemelli in travertino (simbolo di Roma, ma anche di Siena, poiché i figli di Remo, Senio e Ascanio, fuggiti dopo che Romolo uccise il fratello, fondarono Siena), aprono lo sbocco verso una scala in corten piegato.
Nel cuore del Palazzetto Rosso c’è una maestosa scalinata, anch’essa totalmente in mattoni, che si snoda intorno ad un grande pozzo e culmina in un lucernario di forma quadrata. Un’opera d’arte eccezionale in cui secoli di usura hanno modellato gli scalini, smussandoli dolcemente in varie forme.
La scala dà accesso ai tre piani su cui sono dislocate le nove stanze che compongono l'hotel. Qui, alla meravigliosa architettura gotica e tipicamente senese del Palazzo, si contrappone il design contemporaneo.
La bellezza dei volumi architettonici, delle caratteristiche travi in legno e degli affreschi è stata interamente conservata mediante vari stratagemmi, al fine di poter dotare l’hotel dei migliori comfort, senza tuttavia stravolgere l’equilibrio due-trecentesco del palazzo: il sistema di climatizzazione esclusivamente a pavimento, oppure la soluzione dei bagni al centro della stanza dentro cubi di vetro, veri e propri pezzi di arredo, ne sono splendidi esempi.
Le nove camere del Palazzetto Rosso coltivano questa dolce liaison tra passato e presente, antichità e modernità, storia e charme. Se gli interni sono unici e sorprendenti, la vista da alcune camere è altrettanto stupefacente: la Basilica di Santa Maria in Provenzano con la sua grandiosa cupola, con accanto la più austera basilica di San Francesco, l’imponente retro della Rocca Salimbeni, la Torre del Mangia e il Facciatone del Duomo, circondati dalla magnifica campagna toscana, incantano chi posa lo sguardo oltre i tetti di Siena.
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