04/04/2017 - L’area di intervento della Scuola Elementare Giacomo Zanella si localizza in una frazione poco caratterizzata dal punto di vista urbano nella periferia tra Villafranca e Verona, all’ingresso del nucleo urbano ed in transizione con il territorio agricolo.
La presenza più caratterizzante è quella della “strada della Rizza” intorno alla quale si struttura tutto il nucleo urbano, che e’ un asse relativamente trafficato di uscita da Verona.
Il nuovo edificio, progettato da Giulia de Apollonia e realizzato come ricostruzione ed ampliamento di un corpo precedentemente esistente parallelo alla strada della Rizza, si configura come un muro abitato che protegge lo spazio della scuola dall’aggressività della vicina viabilità. Il piano rialzato è, per questo motivo, completamente cieco ed anche l’immagine (calcestruzzo a vista) è quella di un manufatto semi-infrastrutturale.
La facciata del piano superiore è integralmente rivestita in policarbonato alveolare a 12 camere, con un forte coefficiente di abbattimento termico, con una tonalità grigia verso l’esterno e bianca verso l’interno. In questo modo la luce che viene trasmessa verso l’interno delle aule è completamente bianca e non modificata dal colore della lastra interna. Le aule presentano quindi un’intera parete di immissione della luce naturale, con un’unica apertura finestrata costituita da una fascia in vetro parzialmente apribile.
L’intercapedine che si forma tra policarbonato e vetro è ventilata inferiormente da una griglia continua realizzata nell’attacco tra il muro in calcestruzzo e lo sbalzo della facciata in policarbonato, e da una serie di forature lasciate in negativo sul solaio a sbalzo in cls.
Superiormente l’intercapedine è ventilata sulla continuazione del serramento, con un serramento motorizzato basculante che la mette in comunicazione con l’esterno.
Questo fronte dell’edificio costituisce la naturale terminazione dello spazio dell’antistante piazza della chiesa (localizzata sul lato opposto della strada della Rizza) con cui, quindi, l’edificio entra in relazione. In questo modo si cerca di radicare il nuovo edificio al contesto urbano conferendogli la dignità di edificio pubblico che costruisce urbanità relativamente al suo contesto.
Sempre con la medesima finalità si crea uno spazio di polmone pubblico mediante cessione di una parte del lotto scolastico che rimane al di fuori del recinto che definisce una piccola piazzetta destinata a ricevere il flusso pedonale proviene dalla piazza della chiesa, servita da un ampio spazio di parcheggio utilizzato anche dagli utenti della scuola.
L’androne affacciato sulla strada secondaria d’accesso invita all’ingresso ed alla sosta, annunciandosi con un grande portico a doppia altezza che fa da filtro tra lo spazio pubblico e quello privato della scuola. Risolve, inoltre, un problema di sicurezza legato alla precedente localizzazione dell’ingresso sulla strada più trafficata.
A fronte di una relativa freddezza e durezza nella scelta dei materiali che denunciano l’edificio nel suo affaccio sulla strada principale, dei contrappunti di colore sono introdotti nella facciata dell’ingresso principale, sulla strada secondaria perpendicolare alla prima, e sul lato del giardino, ammorbidendo notevolmente il primo impatto e riconducendo attraverso le varie tonalità di giallo utilizzate ai colori del giardino interno.
La pensilina antistante l’androne di ingresso, già al di fuori del recinto scolastico, oltre alla sua importante funzione di protezione in caso di pioggia per chi attende l’apertura dei cancelli, è un importante elemento di mediazione urbana in quanto riporta la scala della doppia altezza dell’androne a quella delle vicine abitazioni unifamiliari di 1 o 2 piani.
L’interno dell’edificio nella purezza e semplicità delle linee è dominato dal colore: si utilizza un materiale naturale composto da un impasto di fibre di legno con resine per sviluppare un vero e proprio percorso cromatico di identità dei piccoli fruitori, ove le singole funzioni e le singole aule sono identificabili attraverso colori diversi.
Grazie alla sua versatilità e alla grande performance tecnica, questo materiale è utilizzato indistintamente come rivestimento di parete, per la realizzazione di arredi fissi a servizio del personale docente e degli alunni stessi ed anche per la realizzazione delle porte delle aule.
La sua colorazione in pasta garantisce la permanenza nel tempo di un ottimo livello di conservazione, non essendo necessario alcun tipo di manutenzione.
Le sfumature di giallo presenti nel policarbonato riflettono le tonalità del prato del giardino, proponendo un organismo con estetica cangiante nelle diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni dell’anno.
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