04/06/2018 - Torino, città elegante, riservata e un po’ misteriosa. La città in cui l’architettura contemporanea convive con una preesistenza di valore e con echi di austerità sabauda e su cui aleggiano le memorie dei profili di alcune delle firme più singolari dell’architettura italiana, da Carlo Mollino a Gabetti e Isola.
Lo scorso anno Torino si è distinta per l’alto numero di privati che ha aperto casa propria: anche quest’anno sono tanti i cittadini che hanno risposto alla chiamata di Open House, accettando di accogliere i concittadini e condividere il proprio spazio più importante. Aperte oltre 140 “porte di casa”, alcune tra le più belle dimore sia storiche che contemporanee, un viaggio nell'architettura che spazia da loft avveniristici a villette liberty, fino ad elegantissimi attici.
E a sfatare un luogo comune che etichetta i torinesi troppo riservati, ci sono i dati: tra le 42 città in cui Open House viene organizzato, il capoluogo piemontese è quello con la più alta percentuale di case private. Noi ne abbiamo selezionate alcune.
Già protagonista nel 2017, quest’anno "The Number 6", in via Alfieri 6, apre anche uno dei suoi appartamenti di lusso, all'ultimo piano. Un parallelepipedo trasparente racchiude l'isola cucina al centro del living, mentre i terrazzini verdi su più livelli offrono una vista sulle installazioni artistiche.
The Number 6
Casa Y, a Pino Torinese, è una villa in cemento e vetro, incastonata nel bosco e celebrata dal Wall Street Journal come una fra le residenze più belle al mondo. Sarà possibile visitarla guidati dal progettista, l'architetto Luca Maria Gandini.
Casa Y
E ancora Casa Pazza, in via Massena 84 H, racchiude al suo interno una parete d'arrampicata. Il nome lo deve alla sua natura, così particolare. Si tratta di un ex istituto di fisioterapia riconvertito in un urban villa. Contiene un po' di tutto: marmo e cemento, legno e ferro, Ikea e Le Courbusier. Tre livelli e mezzo di spazi inconsueti, con la città che contamina gli angoli più inaspettati. A progettarla è stato lo stesso padrone di casa.
Casa Pazza
A San Salvario ci sono Casa Fenoglio, Casa Madama, Casa Morrissey e Casa Phoenix, con il loro design d’interni contemporaneo.
Fra Centro e Crocetta partecipano Suite Matteotti con i suoi interni classici, gli spazi irregolari di Casa Verticale e la curata IL32 in via Mazzini.
Casa Morrissey
Casa G, sulla torre di piazza Solferino, e l’appartamento in prima collina Tre Viste offrono due affacci esclusivi sulla città. Il panorama è incredibile anche dalla Casa con Vista su Porta Palazzo e dal Loft Aurora, esempio di recupero di spazi produttivi. Casa Antonelli reinventa in modo leggero gli spazi concepiti per sé dal padre della Mole.
Il Salotto Buono, fino a qualche mese fa un’officina, è ora uno spazio-casa per eventi privati nel cuore di Torino.
Un altro spazio speciale è il Giardino Segreto, dove design e natura si integrano in una bella palazzina ai piedi dei Cappuccini.
Il Salotto Buono
Non mancano due degli edifici più amati dal pubblico dello scorso anno, Casa Hollywood e 25 Green tra i più importanti esempi di architettura contemporanea a Torino. Con loro le più sorprendenti abitazioni nei cortili interni degli isolati: Casa Okumé alla Crocetta e La Casa tra gli alberi a San Salvario.
Casa Okumé
Archiportale e Archilovers sono media-partner dell'evento.
Sfoglia l'album Open House Torino 2018 su Archilovers e guarda alcuni dei progetti che aderiscono al circuito.
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