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HQ Additive a Bolzano: lo spazio di lavoro flessibile e ‘futuristico’ firmato NOA
I nuovi uffici trasformano un openspace in un universo fluido e dinamico, ispirato all’esplorazione dello spazio e al mondo digitale
Autore: cecilia di marzo
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HQ ADDITIVE A BOLZANO: LO SPAZIO DI LAVORO FLESSIBILE E ‘FUTURISTICO’ FIRMATO NOA
10/02/2025 - È ispirato all’esplorazione dello spazio il nuovo progetto di studio NOA per gli interni degli headquarter bolzanini di Additive. Gli ambienti di lavoro, interpretati in maniera inaspettata, invitano i collaboratori a muoversi liberamente, incentivando una scoperta continua e rivelando scenari inattesi a ogni passo.
 
Il gruppo di progettazione di NOA si è confrontato con uno spazio allo stato grezzo di circa 850 m² situato al terzo piano di un edificio nella zona fieristica.
 
Fin dall’inizio, il dialogo con i due fondatori di Additive è stato cruciale per comprendere appieno i valori aziendali, la natura dei servizi offerti e le priorità funzionali richieste. ADDITIVE, realtà che fornisce supporto ad oltre 450 clienti internazionali nel settore dell'ospitalità con software di marketing automation e strategie di online marketing, riunisce un team multidisciplinare composto da marketer, sviluppatori software, media designer, copywriter, sales manager e altro ancora. L'obiettivo del progetto era intercettare i desideri di questo mix di professionisti e creare spazi che rispondessero alle loro necessità quotidiane, piuttosto che a quelle dei clienti in visita, la maggior parte dei quali interagisce con l’azienda da remoto, in linea con la natura digitale di ADDITIVE.
 
“Progettare headquarters non destinati alla rappresentanza verso l’esterno ma pensati al 100% per chi li abita è stato un cambio di prospettiva stimolante. Il concept e il programma funzionale riflettono esattamente questo approccio, e raccontano di un’azienda improntata sul digitale, agile e smart,” spiega Mara Jungmann, interior designer.
 
NOA ha trasformato il grande openspace in una sequenza di box differenti per dimensioni, colori e funzioni, che sembrano fluttuare come stringhe di codice in un flusso digitale, connettendosi di volta in volta alle pareti, al pavimento, al soffitto. Queste strutture alludono ai software sviluppati da ADDITIVE, prodotti ad alto grado di personalizzazione, capaci di ‘ancorarsi’ a clienti e contesti diversi.
 
“L’idea delle scatole interne ci ha permesso di stratificare più significati: il macro-contenitore vuoto si trasforma in un labirinto orientativo che consente libertà di movimento, mantenendo un senso di scoperta continua. A seconda della loro configurazione, le box possono nascondere, evidenziare o alterare gli spazi,” aggiunge Jungmann.
 
La progettazione si basa su ambienti flessibili e non gerarchizzati: gli uffici non sono suddivisi per dipartimenti, ma organizzati in diverse tipologie di setting lavorativi. Spazi più silenziosi, aree luminose o angoli intimi permettono ai collaboratori di scegliere liberamente dove lavorare in base alle esigenze del momento. All’ingresso, ogni dipendente dispone di un armadietto personale per riporre gli oggetti, mentre il lavoro, completamente digitale, elimina la necessità di storage fisico all’interno degli uffici.
 
“Ogni collaboratore può esplorare le varie box a piacimento, scegliendo postazioni e ambienti che rispondano alle proprie necessità, con la possibilità di cambiarli durante la giornata. L’obiettivo è favorire il movimento e le relazioni interpersonali, eliminando il superfluo,” commenta Niccolò Panzani, interior designer.
 
“Con ADDITIVE, siamo partiti da una scatola vuota, trasformandola in una galassia di opportunità. Ogni collaboratore può sentirsi protagonista, scegliendo liberamente il proprio spazio all’interno di questa architettura flessibile,” conclude Mara Jungmann.
 
Il fulcro progettuale è rappresentato dal communal space, un’area trasversale che si estende da est a ovest, caratterizzata anch’essa da box multifunzionali sospese o ancorate a parete e soffitto. Al centro, si trova la reception: un bancone minimalista in lamiera forata retroilluminata, dove il logo di ADDITIVE, parzialmente nascosto, simboleggia la centralità del prodotto rispetto al brand. Frontalmente, alle spalle di chi entra, una parete attrezzata con gli armadietti dei dipendenti crea un interessante gioco di incastri, grazie alle ante di diverse dimensioni e sensi d’apertura.
 
Il communal space si snoda tra nicchie aperte e chiuse, zone private o pubbliche, trasformando lo spazio in un paesaggio dinamico che offre meeting points, angoli per il relax, aree pranzo, phone booth, una zona caffè e gradonate per momenti di socialità. La presenza di cavi e impianti a vista sul soffitto enfatizza l’estetica tech e dinamica del progetto. Sul lato sud-ovest, un giardino indoor di 70 m² ospita una cucina, tavoli e sdraio, creando uno spazio conviviale per le pause pranzo. La zona può essere separata dal resto dell’ambiente tramite una vetrata mobile, offrendo flessibilità di utilizzo.
 
Il colore predominante del progetto è il blu, in varie gradazioni desaturate, accostato a toni beige per creare contrasti raffinati, in una palette ispirata alla corporate identity di ADDITIVE.
 
“Abbiamo voluto esaltare ogni spazio con materiali distintivi, mantenendo un’estetica coerente con il mondo digitale: solida, tech, razionale. Quindi via libera alla ceramica posata come se le mattonelle fossero dei bit digitali, agli specchi, alla lamiera forata, al vetro strutturato.” spiega Niccolò Panzani.

  Scheda progetto: Additive HQ
Alex Filz
Vedi Scheda Progetto
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