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MOSTRA |
ARTE
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Mantegna e Padova 1445 – 1460 |
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Musei Eremitani |
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PADOVA, dal 16/09/2006 al 14/01/2007
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Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 c. – Mantova, 1506), istituito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e composto dai più importanti studiosi del primo Rinascimento italiano, affiancati dai rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali e degli altri Enti interessati, celebra il grande artista attraverso una mostra in ognuna delle città nelle quali la presenza del maestro e delle sue opere è documentata:
Padova (sede espositiva Musei Civici agli Eremitani),
Verona (sede espositiva Palazzo della Gran Guardia),
Mantova (sede espositiva Palazzo Te).
Il progetto è l’espressione di una forte collaborazione fra lo Stato italiano e gli Enti locali.
Secondo il taglio metodologico del programma scientifico, nuovo rispetto alle iniziative del passato, l’opera del maestro verrà presentata al fianco di quella di altri grandi artisti, responsabili insieme a lui del rinnovamento del linguaggio figurativo nel Nord Italia, oppure dei suoi numerosissimi seguaci.
Tre momenti espositivi per un unico affascinante viaggio alla scoperta della ricca personalità di Mantegna, partendo da Padova, luogo della sua formazione, passando per Verona dove è conservata una delle sue opere più importanti, che tanto influì sulla cultura figurativa del capoluogo, per arrivare a Mantova, città in cui l’artista trascorse la maggior parte della sua vita fino alla morte.
350 opere complessive, 64 capolavori di Mantegna, 140 musei prestatori, oltre 56 studiosi coinvolti nei comitati scientifici e consultivi, un convegno internazionale di studio, per un evento irripetibile.
Per quanto concerne la mostra a Padova, è proprio qui che
Andrea Mantegna diviene presto il massimo esponente dello straordinario processo di rinnovamento del linguaggio figurativo, all’avanguardia in fatto di conoscenze prospettiche e di cultura antiquaria, che farà della città del Santo, fino al 1460 e oltre, uno dei più avanzati centri artistici dell’Umanesimo europeo e il principale snodo di irradiamento della nuova arte rinascimentale nell’Italia del Nord.
Sono anni fondamentali quelli trascorsi da Mantegna a Padova, gli anni della formazione ma soprattutto quelli della grande rivoluzione artistica di cui si farà portatore.
La città era in quegli anni il principale crocevia di grandi personalità artistiche e sede dell’attività di importanti botteghe.
A Padova, infatti, Mantegna ebbe l’opportunità di ammirare i lavori di alcuni “moderni” rappresentanti della cultura fiorentina come Paolo Uccello e Filippo Lippi, di interagire e di operare accanto ad artisti come Squarcione, Zoppo e Schiavone, di confrontarsi con le botteghe veneziane dei Bellini e dei Vivarini e, soprattutto, avrà modo di entrare in contatto con la dirompente arte di Donatello che realizzava nel cantiere della Basilica del Santo alcune tra le opere più strabilianti e sconcertanti del tempo: il Crocefisso, il Monumento equestre al Gattamelata e l’Altare del Santo.
Questo periodo cruciale, caratterizzato da un’intensissima vivacità artistica, sarà al centro della mostra “Mantegna e Padova, 1445-1460”: una mostra fondamentale e imprescindibile per comprendere il vero significato dell’arte del Mantegna, che per la prima volta riunirà le testimonianze superstiti della civiltà figurativa rinnovatasi in senso rinascimentale in quegli anni a Padova. La mostra viene realizzata grazie a generosi prestiti dalle maggiori istituzioni culturali del mondo intero: giungeranno opere da Amsterdam, Berlino, Bucarest, Francoforte, Londra, Monaco, New York, Parigi, Vienna, Washington, Venezia, Milano, Firenze, Napoli.
Dipinti su tela e su tavola, sculture in pietra, terracotta e bronzo, manoscritti, disegni, stampe, codici miniati: opere straordinarie di Donatello, Bellini, Vivarini, Zoppo, Schiavone, Pollaiolo, Squarcione nonché ovviamente di Mantegna, di cui saranno presenti, tra gli altri capolavori, la bellissima Madonna con il bambino addormentato prestito degli Staatliche Museen- Gemldegalerie di Berlino, il San Marco dallo Stäedelsches di Francoforte, mai esposto prima in Italia.
La mostra, allestita eccezionalmente da Mario Botta, grande firma dell’architettura contemporanea, riporterà per la prima volta a Padova opere fondamentali per la ricostruzione delle vicende di Mantegna e degli altri artisti che alla sua figura fecero riferimento, alcune delle quali mai viste in Italia come la preziosa Madonna con il bambino e angeli dello Zoppo, eccezionalmente concessa in prestito dal Louvre di Parigi, la Madonna con il bambino e il cardellino dello Schiavone proveniente da Amsterdam e i preziosi disegni del Mantegna conservati al British Museum di Londra.
Ma un altro evento renderà davvero eccezionale e unica la celebrazione di Mantegna a Padova, consentendo per la prima volta di “rileggere” l’effetto dirompente che ebbe l’arte del maestro nei primi anni della sua attività, riportando in vita il capolavoro assoluto e la sua opera più rivoluzionaria: la Cappella Ovetari. Sarà infatti, possibile ammirare, dopo anni di studi e di indagini, il restauro della Cappella Ovetari - parte integrante del percorso espositivo - con la ricomposizione e la ricollocazione nel luogo d’origine di parte degli affreschi, bombardati e ridotti in frammenti (oltre 70.000) nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nonché una ricostruzione virtuale del ciclo pittorico, che rivestiva completamente l’interno della cappella stessa.
Le scoperte eccezionali per i visitatori della mostra patavina non sono finite.
Farà per la prima volta la sua apparizione al pubblico - proprio a Padova in occasione delle celebrazioni mantegnesche - un inedito, La Madonna della Tenerezza, bellissimo dipinto ed ora attribuito a Mantegna da Lionello Puppi. Si tratta di una piccola e preziosissima Madonna con il Bambino su uno sfondo di paesaggio e rovine antiche, geniale nella costruzione, dipinta su un pergamena, con le figure realizzate a penna e inchiostro bruno, con lumeggiature d’oro, e lo sfondo a tempera a colla e oro.
Un’opera straordinaria di collezione privata, che verrebbe ad integrare come autografo il catalogo del maestro patavino. E’ proprio in quest’ottica che a Palazzo Zuckermann - parte del complesso museale civico di Padova, e visitabile con il biglietto della mostra “Mantegna e Padova 1445-1460” - dal 29 settembre 2006 sarà possibile ammirare l’inedito dipinto nell’ambito di un progetto espositivo nuovissimo, per impostazione metodologica, e affascinante per quanti - studiosi e vasto pubblico - vorranno capire il lungo percorso d’indagine storico-documentaria filologica e scientifica che accompagna un’attribuzione di tale importanza.
In una Padova totalmente coinvolta nell’omaggio al suo grande artista e che per l’occasione propone anche numerosi itinerari tematici legati ai tempi del Mantegna, i visitatori avranno infine modo di “curiosare” tra i documenti originali, normalmente celati e custoditi negli archivi della città, inerenti l’attività artistica e la vita privata del maestro. Nella Loggia e Odeo Cornaro dal 29 settembre 2006, la mostra Omaggio ad Andrea Mantegna, curata dall’Archivio di Stato di Padova, si esporranno atti notarili, contratti autografi, testamenti, atti giudiziari ecc. riferibili al pittore patavino, per ricostruire uno spaccato di vita artistica e sociale della città del Santo nel Quattrocento.
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dall’estero +39 49 2010023
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www.andreamantegna2006.it |
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