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Paradise Revisited |
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Micro Cities & Non-Meta Architecture in Taiwan |
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VENEZIA, dal 10/09/2006 al 19/11/2006
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Le città moderne di Taiwan sono la chiara dimostrazione del contrasto tra le grandi metropoli e i piccoli insediamenti urbani formatisi durante l'industrializzazione dell'ultimo secolo. Con la crescita industriale, tradizioni, credenze e sistemi sociali sui quali si fondavano le società rurali sono crollati e allo svuotamento progressivo dei villaggi agricoli è corrisposta l'espansione delle città. Lo squilibrio è divenuto la condizione comune della civiltà moderna. La continua crescita in altezza degli edifici è simbolo non solo di una nostra vera e propria adorazione per la tecnologia, ma anche della conseguenza dell’assorbimento dei piccoli sistemi da parte dei grandi.
Il richiamo delle metropoli e l’abbandono dei villaggi rurali sono frutto dello stretto rapporto tra capitale e forza lavoro nell'era industriale. Il paese autosufficiente, che vive di un ciclo completo di produzione, consumo e decomposizione, con una popolazione di qualche migliaio di abitanti, è ormai scomparso, facendo posto alle ipercittà in continua espansione che stanno ormai omologando ogni diversità.
Da ciò nasce il concetto di una piccola città autosufficiente, con un suo ciclo completo di cibo, energia, rifiuti e informazioni, che può invece rispondere ai bisogni dei suoi abitanti e sviluppare un sistema autonomo organico con un ricambio sostenibile anche in grado di coesistere all’interno o all’esterno di qualsiasi meta-città. Una città che noi definiamo “micro-città”.
Una “micro-città” è una città adattata. Molti paesi in via di sviluppo inseguono ciecamente il sogno delle megalopoli. Noi, invece, dovremmo ridefinire gli aspetti che caratterizzano lo stile di vita in una città, e i relativi squilibri tra strutture superiori e inferiori, ipotizzando le alternative possibili affinché città scomode e ipersfruttate si affranchino dal loro destino e domandandoci quali siano i criteri da seguire affinché una città possa inserirsi correttamente in un difficile contesto ambientale, sociale ed etico.
Lo scopo di questo progetto espositivo è quello di riflettere sul prezzo che il nostro ambiente ha dovuto pagare per assecondare il nostro benessere e i nostri interessi e sulla perdita delle strutture culturali, sociali, morali e religiose convenzionali derivante da quest’unico, enorme sistema globale emergente.
Soprintendente: Council for Cultural Affairs, Executive Yuan, Taiwan - http://www.cca.gov.tw
Organizzazione: National Taiwan Museum of Fine Arts - http://www.tmoa.gov.tw
Commissario: Jeng-yi Lin
Commissari aggiunti: Paolo De Grandis, Wan-ju Wang, Shu ping Shih
Curatore: Ching-Yueh Roan
Assistente curatore: Enta Yang
Coordinatore: Arte Communications, Venezia
Espositori: Hsieh Ying-Chun, Huang Sheng-Yuan, Liu Kuo-Chang e Casagrande Laboratory, 3RW Architects
Inaugurazione: giovedì 7 settembre alle ore 18.30.
Vernice: 6 - 9 settembre, 2006 - Orario: 10.00 - 20.00
Apertura al pubblico: 10 settembre - 19 novembre 2006 - Orario: 10.00 - 18.00
Sede: Palazzo delle Prigioni, Castello 4209 - 30122 Venezia
Scheda Evento 10. Mostra Internazionale di Architettura |
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INFO POINT ARTE COMMUNICATIONS Riva S.Biagio ; Castello, 2145; 30122 Venezia Tel. +39. 041 5229446 [email protected] [email protected]
www.artecommunications.com
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