Molti degli edifici più significativi del XX secolo hanno maturato da tempo il mezzo secolo di vita. Altri edifici significativi ancora più recenti si sono ormai “storicizzati” a causa della circolazione sempre più veloce dell’informazione, anche nel campo dell’architettura.
Ciò ha portato a considerare gli edifici dell’ultimo secolo con un’attenzione paragonabile a quella riservata alle epoche più lontane.
Ma la conoscenza e conservazione del moderno, dal punto di vista tecnologico, funzionale, di significato architettonico è legata senza soluzione di continuità al contemporaneo, e ciò richiede chiavi di lettura e criteri di intervento specifici.
Coordinatore
Arch. Giuliano Gresleri
Docente Facoltà di Architettura di Cesena. Storico dell’architettura
Titolo Relazione:Comprendere il Moderno: La difficoltà dell'interlocutore.
Abstract
Il Moderno non é uno stile come tutti gli altri attraverso i quali si esprime la tradizione dell'architettura occidentale. La vicenda degli stili tradizionali che si conclude alla metà del XIX secolo con l'Eclettismo é abbastanza conosciuta dalla gente perché viene più o meno insegnata a scuola secondo un procedimento logico tendente a dimostrare una supposta continuità tra i vari passaggi dell'architettura occidentale (greco, romano, romanico, gotico, ecc.). Ciò che noi chiamiamo Moderno é l'insieme delle operazioni architettoniche sperimentate in Europa e America nella seconda metà dell'800 a seguito di una complessa contingenza economico-politica che vuole esprimersi in totale autonomia rispetto alla tradizione del passato. Questa tradizione si esaurisce definitivamente attorno agli anni Venti del '900 senza essere riuscita a stabilire un codice comune e intelegibile a livello universale perché le culture extraeuropee restano fortemente caratterizzate in senso autoctono. Come tale i contenuti che essa esprime sono mutevoli e richiedono un costante adeguamento dell'interlocutore, sempre in difficoltà nel leggere i messaggi ad essa affidati. Gli architetti moderni, d'altro canto, non si preoccupano che tale comunicazione avvenga in modo convincente perché a loro volta disorientati dall'enorme quantità di variabili che entrano oggi nel progetto contemporaneo. Per questo la critica architettonica ha tutto sommato una grande "fortuna" mediatica: attraverso di essa il messaggio moderno riesce spesso a passare e fornire al pubblico le chiavi di una decifrazione altrimenti impossibile.
Relatori
Arch. Alessandro Marata
Docente, Facoltà di Architettura di Cesena
Titolo Relazione:Caso di studio: restauro del Grande Albergo Ausonia Hungaria - Venezia Lido
Abstract
La facciata dell’Hotel Hungaria al Lido di Venezia è stato realizzata nel 1912 e rappresenta, per la sua qualità e per l’estensione superiore ai settecento metri quadrati, uno degli esempi più importanti al mondo di facciata di maiolica policroma. Il restauro è stato portato a termine in soli cinque mesi grazie alla stretta collaborazione tra le imprese specializzate, la Soprintentedenza di Venezia e l’Università di Padova. Le operazioni di rilievo e di restauro sono completamente documentate nel libro “Se le pietre potessero parlare”, edito a Venezia nel 2008.
Nota biografica:
Docente presso la facoltà di Architettura di Cesena, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna e titolare dello studio associato Arkit & Partners.
Ha ottenuto numerosi premi e segnalazioni in concorsi nazionali ed internazionali ed è stato invitato alla mostra “Architetti italiani under 50” alla Triennale di Milano.
Prof. Arch. Marcello Balzani
Direttore del Centro Dipartimentale DIAPReM del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara
Titolo Relazione: Il rilievo del moderno. Conoscere per comprendere
Abstract
Il rilievo del moderno è un tema complesso sia sul piano critico che su piano applicativo, basti pensare a come la diretta percezione del costruito immedesima ed immerge i visitatori ei cittadini in quello spazio urbano definito dai caratteri della città attuale, complessa e variabile, dove i processi di trasformazione si legano ambiguamente spesso a desideri e necessità d'incerte riqualificazioni, connessi ad un superficiale giudizio di valore negativo, ormai diffuso su tutto ciò che non è antico. Appare, quindi, urgente ed indispensabile affrontare anche nuove tecnologie e metodologie (e l'attenzione rivolta da alcuni anni al Moderno come materiale storico e archeologico della contemporaneità ne è un importante segnale) la riscoperta di questa città recente, a volte ancora vivente nei suoi artefici, ma forse più in pericolo di quella antica, perché incompresa nei suoi caratteri rimane esclusa dal recupero e dal restauro filologico, soggetta a rapide ristrutturazioni funzionali che disgregano e disperdono gli elementi di identità.
Nota biografica:
Marcello Balzani (Forlì, 1962), architetto, professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara; direttore del Centro dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Integrate per il Restauro dei Monumenti DIAPReM dell’Università di Ferrara; direttore delle riviste di architettura e urbanistica "Paesaggio Urbano" e “Architetti”.
Arch. Piero Orlandi
Architetto, dirigente Servizio Beni Architettonici dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna
Titolo Relazione:Legge Regionale 16/2002: la conoscenza del patrimonio architettonico del '900
Abstract
Dopo la promulgazione della legge regionale 16 del 2002 sulla qualità architettonica del territorio, la Regione ha promosso la conoscenza del patrimonio architettonico del Novecento attraverso varie iniziative. Tra queste, nel 2005, un censimento di circa mille edifici di interesse storico-architettonico realizzati nel secondo Niovecento nelle città della regione, oggi a disposizione dei comuni per le proprie esigenze di pianificazione urbanistica
Nota biografica:
Piero Orlandi, architetto, dirige il Servizio Beni Architettonici dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Nella sua carriera regionale si è occupato di politiche abitative, pianificazione del paesaggio, riqualificazione urbana e valorizzazione dei beni culturali
Arch. Federica Legnani
Comune di Bologna, Unità Pianificazione Urbanistica
Titolo Relazione:Tutela degli edifici moderni e contemporanei negli strumenti urbanistici del Comune di Bologna
Abstract
Il Piano Strutturale Comunale e il Regolamento Urbanistico Edilizio di Bologna dedicano un’attenzione inedita all’architettura moderna e contemporanea. È stata indagata la pubblicistica di settore per verificare l’interesse verso le opere bolognesi. Una prima selezione di edifici “recensiti”, di particolare qualità, è riportata sulla Carta unica del territorio del Psc: la tutela cui sono assoggettati è la medesima degli edifici antichi. Una seconda selezione, edifici d’interesse documentale del moderno, è riportata sulle tavole del Rue, cui è associata una specifica scheda prestazionale per gli interventi edilizi.
Nota biografica:
Dottore di ricerca in ingegneria edilizia e territoriale, dipendente del Comune di Bologna, ha collaborato alla elaborazione di strumenti urbanistici comunali, tra cui Parma, Reggio Emilia, Cattolica e Bologna. Ha svolto attività didattica e di ricerca in molti atenei, è stata professore incaricato di Fondamenti di urbanistica all’Università di Parma e redattrice della rivista Urbanistica.