L’Ambito
Viviamo drammatici momenti di crisi, con il settore delle costruzioni tra quelli più colpiti. Urgente é il bisogno di nuovi investimenti in infrastrutture, essi però necessitano purtroppo di tempistiche relativamente lunghe e quindi incompatibili con la gravità della situazione e con le esigenze delle imprese e dell’economia in generale.
Contemporaneamente, in Italia i consumi energetici (e le connesse emissioni di CO2) sono fuori dai parametri previsti dagli accordi internazionali e, in particolare, più del 30% (46MTPE, fonte ENEA, 2005) ricadono sul comparto civile -residenziale e terziario.
Inoltre il basso tasso di rinnovamento del patrimonio edilizio nazionale non consente di ridurre tali consumi se non attraverso interventi di riqualificazione mirati a ridurre i consumi (e le emissioni), appunto, di quanto già esistente.
A tutti é noto, infine, quanto poco si stia operando sui temi della riqualificazione energetica.
L’Idea
Capitalizzare, le ingenti risorse economiche che andrebbero sprecate negli anni futuri e raddoppiarle con il meccanismo normativo incentivante (55% riqualificazione energetica e altro) libererebbe ingenti capitali da destinare alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con immediati vantaggi in termini di ricadute occupazionali sull’intero settore edilizio (manodopera, imprese, professionisti, produttori, ecc.), di riduzione delle emissioni e di incremento del valore dello stesso patrimonio edilizio riqualificato.
Lo svolgimento del “G8 Ambiente” dal 22 al 24 Aprile 2009 diventa la giusta occasione per dare l’avvio a questo progetto, visto il naturale, importantissimo, effetto traino di tale iniziativa nei confronti di quella in progetto.
L’obiettivo dell’iniziativa é quindi di promuovere, in due giorni di convegno e dibattito, la sensibilizzazione sulle tematiche ed innescare un processo che possa consentire l’avvio massiccio delle iniziative di riqualificazione energetica degli edifici, peraltro fortemente auspicato dalla Normativa Europea e Nazionale.
Il tutto con riferimento alla particolarità del contesto climatico dell’Area Mediterranea.
Gli Effetti
L’evento vuole riuscire a definire le linee-guida per l’Edificio Zero Energia nell’Area Mediterranea così da porre le basi per la nascita di una serie di azioni che potrebbero essere immediatamente intraprese con l’adozione di un “Progetto Pilota” per Siracusa ove dare il via al progetto.
Le azioni intraprese ed i metodi implementati mobiliteranno ingenti risorse economiche a costo zero spostandole dalla spesa per consumi energetici alla spesa per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, innescando un circolo virtuoso di riduzione degli sprechi e di contestuale aumento dell’efficienza energetica (e quindi di sensibile abbattimento delle emissioni) nonché della ricchezza diffusa e del valore specifico - principalmente delle aree urbane - a seguito dell’aumento del valore degli immobili.
Ciò sarà tanto più efficace quanto maggiormente funzionerà il sistema degli incentivi e dell’innovazione di processo e di prodotto. Verranno create inoltre nuove opportunità professionali, venendosi ad aprire un nuovo mercato in forte espansione per quanto concerne la realizzazione di nuovi Edifici Zero Energia nei Paesi del Mediterraneo.
Lo Studio
Lo studio del saper fare Mediterraneo, nell’ambito storico e recente, ha portato a trarre, due conclusioni:
· Gli attuali standard relativi al contenimento dei consumi energetici ed, in generale, alla riqualificazione energetica, sono nati e, sinora si sono sviluppati, in ambiti con climi, abitudini e tradizioni molto diverse da quelle del nostro ambiente (principalmente Centro/Nord Europa e, per quanto attiene l’Italia, Nord Italia)
· Il XX secolo, con l’avvento delle moderne modalità costruttive (l’uso del cemento armato primo fra tutte), ha condotto ad una sostanziale normalizzazione della tipologia edilizia, facendo perdere le peculiarità costruttive che sin allora (dall’antichità in poi) avevano caratterizzato le diversità tra le varie aree geografiche
Lo Scopo
Scopo del progetto é quindi quello di dare vita alle linee-guida per l’Edificio Mediterraneo del futuro, definendo, principalmente, le metodologie di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente.
Un metodo che nasce oggi, però, non può basarsi solo sulle pratiche migliori, le cosiddette “best-practice” ma invece deve tentare di scrivere quelle che saranno le migliori pratiche future, ovvero le “next-practice”.
Per questo motivo l’edificio riqualificato sarà l’edificio Mediterraneo Zero Energia, i cui consumi (climatizzazione, illuminazione, servizi) siano talmente bassi da essere agevolmente garantiti da energie rinnovabili.
Gli Obiettivi
Obiettivo dello studio sarà, in generale, il patrimonio edilizio esistente che abbiamo suddiviso in quattro macro categorie:
· Edifici facenti parte della grande industria
· Edifici pubblici
· Edifici privati ad uso commerciale, artigianale, industriale, servizi,...
· Edifici privati ad uso abitativo o assimilabili
Il Metodo
Lo studio sarà condotto secondo il seguente metodo che consentirà di recuperare le radici dell’abitare in maniera energeticamente compatibile nell’Area Mediterranea.
Pertanto, si andrà indietro nel tempo: studiando il passato e le sue tracce oggi visibili, dall’antichità al Novecento, ricercando - nell’Area Mediterranea – gli antichi standard di sostenibilità ambientale e di comfort bioclimatico così da adottarli sulla base delle attuali conoscenze e interiorizzarle negli stili di vita contemporanei.
I Contenuti
I contenuti scientifici saranno coordinati dai docenti dell’Università degli Studi di Catania, Dipartimento A.R.P. (Analisi, Rappresentazione e Progetto nelle Aree del Mediterraneo) – Centro per l’Ambiente, che da tempo hanno maturato una grande conoscenza della materia e che condurranno in porto la ricerca e la definizione delle linee-guida con lo specifico obiettivo della riqualificazione dell’edilizia esistente (con un occhio particolare ai condomini residenziali), inserita nel clima dell’ambienta Mediterraneo.
Si solleciterà la più ampia collaborazione in termini di contributi da parte degli Ordini e Collegi Professionali ed, in generale, di quanti possano utilmente partecipare al progetto.
L’Evento
La diffusione dei risultati dello studio e le esperienze di altri accademici, provenienti dall’Italia e dall’Estero, avverrà durante un convegno della durata di due giorni da tenersi presso il Grand Hotel Villa Politi**** il 15 ed il 16 aprile 2009.
L’iniziativa sarà opportunamente pubblicizzata sui “media” oltre che direttamente nelle scuole tecniche, nelle Università, negli Ordini e Collegi Professionali ed in tutte le sedi ritenute utili al successo dell’iniziativa.
Le Azioni
Le conclusioni cui giungerà l’evento con la definizione delle linee-guida dovranno servire alla nascita delle seguenti azioni (da sviluppare con un progetto successivo):
AZIONE 1: Definire una metodologia di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che tenga conto delle specificità dell’ambiente mediterraneo, delle attuali tecnologie e dei nuovi stili di vita. Il metodo dovrà incorporare anche gli strumenti per rimuovere gli ostacoli che finora hanno impedito un massiccio ricorso alla riqualificazione edilizia.
AZIONE 2: Rendere “leggibile” alla pubblica opinione tale opportunità e dare slancio al nascere di iniziative di collaborazione tra tutti i portatori d’interesse (stake-holders)
AZIONE 3: Trarre un “sistema” applicabile anche alle nuove costruzioni che sia quindi “esportabile” anche ai Paesi Mediterranei in via di sviluppo ove il patrimonio edilizio é previsto in aumento e quello esistente é insufficiente alle moderne esigenze di sviluppo
AZIONE 4: Aiutare a focalizzare in tal senso “tutta” la pertinente formazione di Scuola Secondaria Superiore e dell’Università nonché dei corsi di formazione e riqualificazione del personale
AZIONE 5: Stimolare percorsi turistici che conducano alla conoscenza di quanto emerso dallo studio del passato che, a questi fini, potrebbe essere esteso all’intero ciclo dell’utilizzo delle risorse ambientali. Ciò, oltre ad aiutare l’attività turistica, contribuirebbe a far prendere coscienza di quanto abbiamo abbandonato di ciò che facevano i nostri padri.
Tali azioni potrebbero fare parte di un progetto ad amplissimo respiro, in particolare si potrebbe pensare ad un “Progetto Pilota” supportato dalle istituzioni che, sin da subito, consentirebbe applicazione pratica alle azioni previste.
Le Conclusioni
L’evento ideato e progettato crediamo potrà avere grande rilevanza tecnico/scientifica e grande clamore mediatico.
Le azioni previste e la disponibilità a pensare alla nascita di un “Progetto Pilota per Siracusa” condurrebbero ad una centralità per Siracusa, nell’ambito dell’edilizia sostenibile oltre a garantire immediati vantaggi dal punto di vista ambientale.
Il “Prodotto” sarebbe esportabile anche nei Paesi del Mediterraneo con evidenti benefici dal punto di vista dell’economia tutta.